Evasione fiscale da 43 miliardi nei primi 5 mesi dell’anno

Cifre record. Nei primi cinque mesi del 2011, l’attività di contrasto all’evasione fiscale svolta dalla Guardia di Finanza ha portato alla individuazione di redditi non dichiarati per oltre 23 miliardi di euro, in linea con il trend dello scorso anno, ed Iva evasa per 5,5 miliardi di euro (+64% sul corrispondente periodo del 2010). Secondo dati resi noti nella ricorrenza del 237° anniversario di fondazione del Corpo, le Fiamme Gialle hanno arrestato 108 persone per frodi e reati fiscali e denunciato 5.360 (13% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno) principalmente per aver utilizzato (1.524) o emesso (826) fatture false o per non aver versato l’Iva (241). Ai responsabili dei reati fiscali sono stati sequestrati circa 542 milioni di euro, valore 10 volte superiore a quello del corrispondente periodo del 2010. Sul fronte dell’evasione fiscale internazionale, sono stati scoperti redditi non dichiarati per circa 7 miliardi di euro, superiori del 47% rispetto a quelli dello scorso anno. Sotto la lente delle Fiamme Gialle sono finiti principalmente i trasferimenti “di comodo” delle residenze di persone e società nei paradisi fiscali e lo spostamento all’estero di capitali per non pagare le tasse in Italia. Le indagini sulle imprese e lavoratori autonomi sconosciuti al Fisco perché non presentano le dichiarazioni annuali (“sommerso d’azienda”) hanno portato all’individuazione di redditi evasi per oltre 11 miliardi di euro, pari al 42% in più rispetto al 2010. Sempre più elevato lo standard di qualità dei controlli: i verbali della Guardia di Finanza, nel 92% dei casi, sono stati recepiti dall’Agenzia delle Entrate per il successivo accertamento. In aumento anche i casi di coloro che aderiscono spontaneamente ai rilievi mossi dai verificatori del Corpo, per importi superiori del 35% rispetto ai primi cinque mesi del 2010.