Romani culturalmente arretrati, parola di Castelli

Continua la guerra di parole sull’asse Milano Roma. “A mio avviso i romani non vogliono pagare perchè sono arretrati culturalmente, perchè pensano che lo Stato debba pensare a tutto”. Lo ha detto il vice ministro alle Infrastrutture Roberto Castelli, intervenendo alla Zanzara su Radio 24. “I più tignosi in questa vicenda- ha aggiunto- sono comunque quelli della sinistra”. La vicenda parte dal retromarcia di Roberto Castelli sui pedaggi. Il viceministro ha confermato, infatti, l’intenzione di procedere con un decreto per mettere il pedaggio sul Grande raccordo Anulare, sulla Salerno-Reggio Calabria e sulle altre principali tratte a diretta gestione Anas. Castelli è intervenuto in commissione Ambiente della Camera, dove è stato rinviato il voto su alcune risoluzione sul tema. La conferma del vice Ministro è avvenuta dopo che ieri il governo, con il sottosegretario all’economia Alberto Giorgetti, aveva accolto in Aula alcuni ordini del giorno al decreto sviluppo, che escludevano nuovi pedaggi. Immediata la risposta del presidente della provincia di Roma, Nicola Zingaretti che ha nuovamente ribadito il ricorso al Tar. “Abbiamo vinto la scorsa estate e siamo sicuri che avremo successo anche questa volta – ha spiegato Zingaretti -. Non possiamo accettare che il governo Bossi-Berlusconi metta nuovamente le mani in tasca ai cittadini del territorio di Roma, già tra i più tartassati a livello nazionale”. Sulla questione è sceso in campo anche il sindaco di Roma Gianni Alemanno. “Credo che la decisione della Camera dei Deputati sia ormai irreversibile e non può essere oggetto di ulteriori ripensamenti. Quindi da parte mia, da parte nostra, ci sarà tutta l’opposizione a qualsiasi decreto di questo genere che quindi non può passare”, ha detto il primo cittadino sottolineando inoltre “che le risorse necessarie all’Anas per la manutenzione si possano trovare in modi diversi che non impattino sui pendolari non solo di Roma e sono convinto che questa scelta deve essere condizionante e non più ripensata”. Per questo, “tutte le minacce di Castelli non ci fanno paura e vengono rimandate al mittente”. Per il Governatore del Lazio, Renata Polverini “proseguire su questa strada, come sostiene il vice ministro Castelli, significherebbe solo penalizzare ingiustamente migliaia di pendolari. Non si possono chiedere altri sacrifici ai cittadini per fare cassa”. La Regione Lazio – ha sottolineato poi il presidente “ha già sostenuto il primo ricorso presentato dalla provincia di Roma e siamo pronti a condividere ulteriori iniziative contro un provvedimento iniquo su cui le forze politiche in Parlamento hanno espresso contrarietà e contro il quale le istituzioni locali da subito si sono mobilitate nell’interesse comune di tutelare i cittadini di Roma e del Lazio”.