Pizzo, le Vie dell’Oro eredità preziose dal regno delle Due Sicilie
Un tuffo nel passato, nella Calabria pre-unitaria, per rivivere, dal vivo, una tradizione artigiana fatta di sapienza, manualità e genialità; impreziosita dalla lavorazione in oro. Una tecnica ancora in uso nel Vibonese, dove insigni maestri artigiani, impreziosiscono, con le loro creazioni, gioielli, abiti, quadri e oggetti d’ornamento e di arredo. E’ questo il senso dell’iniziativa “Le vie dell’oro – eredità preziosa dal Regno delle due Sicilie”, ideata dall’associazione ArtigianFamiglia, presieduta da Carmensissi Malferà, con il patrocinio gratuito del Comune di Pizzo. L’appuntamento è per domenica prossima (19 giugno), con inizio alle 16, nel castello aragonese di Pizzo, teatro della tragica morte di Gioacchino Murat. Tre gli artigiani che si cimenteranno con le loro performance creatice: l’orafo Antonio Malferà, la sarta ricamarice Caterina Fabrizio e il maestro Nicola Mazzitelli con le lavorazioni a foglia oro. Insieme per testimoniare la valenza creativa degli artigiani vibonesi, molto speciali, le cui creazioni riproducono tecniche di lavorazioni particolarmente apprezzate e, dunque, meritevoli di attenzione. “Con questa iniziativa – spiega la presidente Carmensissi Malferà – vogliano rivalutare la produzione artigianale del nostro territorio, fatta di eccellenze, di creazioni preziose, e, allo stesso tempo, offrire una provocazione storica sulla realtà calabrese prima e dopo l’Unità d’Italia, convinti che il patrimonio storico-culturale, che rende ricco il nostro territorio, deve essere rivalutato e consegnato alle future generazioni, convinta del fatto che facendo conoscere la nostra storia, le nostre radici culturali e artistiche, i giovani possano amare maggiormente la nostra terra, tutelandola e apprezzandola maggiormente. Domenica, daremo modo, di far sentire i nostri ospiti, orgogliosi di esser Calabresi”. Un evento nell’evento, dunque, con un programma che affronta tematiche di estrema attualità, il tutto sapientemente condito con musica. La manifestazione, infatti, prevede, oltre alle creazioni dal vivo dei maestri artigiani, un momento di confronto e di viaggio storico dal tema: “Alla riscoperta degli antichi mestieri”, affidato a Carmensissi Malferà. A seguire le “Provocazioni di storia” con lo studioso Ulderico Nisticò; “Voci dal Sud”, affidato alla sapiente arte teatrale di Salvatore Neri, e, ancora, le performance musicali del maestro Edoardo Marchese, che eseguirà musiche d’epoca con la chitarra barocca, lo spettacolo dei “Tarantuli” di Gasperina e gli accompagnamenti musicali dei maestri napitini Lino Vallone e Donato Ventura. Alla manifestazione parteciperà anche l’associazione culturale “Due Sicilie Tirrenica” e i ragazzi del gruppo storico Colonna Mobile Borbonica di Pizzo. E, per concludere, l’evento proseguirà al museo della Tonnara con la proiezione del docu-film “I martiri di Gerace”, realizzato dal regista Domenico Raffa per il 150° anniversario dell’unità d’Italia, ed al quale ha partecipato il gruppo storico “Colonna mobile Borbonica”costituito anche da ragazzi disabili, che ha riprodotto fedelmente alcune scene tra le quali la più importante, quella del plotone di esecuzione a cui venne affidato il compito di giustiziare i martiri di Gerace.