Macerata, un viaggio affascinante nell’universo linguistico tibetano

L’universo linguistico tibetano protagonista in una conferenza, oggi alle 17, presso l’ Aula Magna dell’Università di Macerata a cura  del prof. Sung Hogkai, uno dei massimi esperti mondiali in lingue sino-tibetane. Professore ordinario di linguistica presso l’Istituto di Etnologia e Antropologia dell’Accademia delle Scienza Sociali di Pechino e vicedirettore del Centro di Ricerca sulle Lingue delle Minoranze della stessa Accademia, è autore di 23 libri e di oltre 220 saggi. Ha scoperto oltre 20 lingue sino-tibetane, parlate in Cina, di cui si ignorava l’esistenza. Il Consiglio di Stato Cinese gli ha conferito il titolo di Scienziato di fama nazionale. In Cina si parla una grande varietà di lingue: 292 secondo una recente stima. La stragrande maggioranza della popolazione, di etnia han, utilizza lingue del gruppo sinitico (il cinese), mandarino, cantonese, wu (Shanghai) ed altre. Il resto della popolazione cinese è rappresentato da numerosissimi gruppi etnici con lingue “minori”. Alcune di esse sono riconosciute (lo zhuang nel Guangxi, il mongolo nella Mongolia Interna, il tibetano in Tibet, l’uiguro nello Xinjiang; e poi il coreano ed il kazaco) altre no, ma sono ancora fortemente vitali. Altre invece stanno lentamente scomparendo come il mancese, un tempo la principale lingua della corte imperiale cinese (XVII sec., dinastia Qing) che oggi soltanto 18 residenti ottuagenari del villaggio di Sanjiazi sono in grado di parlare correttamente.

Luca D’InnocenzoLaScansione.net