Firenze e Roma, inferno postale tutto bloccato

Gianluigi Magri, commissario Agcom, in relazione ai disagi che continuano ad essere segnalati da varie parti d’Italia agli sportelli postali ritiene che “non è accettabile che tali problemi perdurino e non è accettabile che non vi sia una chiara disanima degli avvenimenti individuando le specifiche responsabilità. Nell’era della tecnologia e della comunicazione simili incredibili episodi minano non solo la capacità di garantire un pubblico servizio, ma anche la credibilità di chi dovrebbe garantirlo”. Lunghe code si segnalano a Roma: “Stamattina c’erano centinaia di persone – è la testimonianza di una signora – poi sono andate via una volta resesi conto che i terminali continuavano a non funzionare e che era probabilmente inutile attendere”. Il responsabile dell’ufficio postale di via Arenula, nella Capitale, ha confermato alle agenzie di stampa che i terminali funzionano a singhiozzo e che è stato loro comunicato che i problemi dovrebbero essere risolti a breve. Stessa scena nell’ufficio postale di via Monterone, dove i dipendenti confermano la presenza di lunghe code questa mattina, al momento invece ufficio quasi deserto proprio data l’impossibilità di effettuare operazioni. A Firenze i pensionati, in attesa da quattro giorni di poter ritirare la pensione, sono ormai al limite della sopportazione. Nel capoluogo toscano, solo cinque uffici sembrano funzionare regolarmente. Nel frattempo, le associazioni dei consumatori esprimono soddisfazione dopo aver ottenuto da Poste Italiane l’apertura di un tavolo di conciliazione finalizzato a risarcire gli utenti danneggiati dai disagi informatici dei giorni scorsi. “Invitiamo i cittadini che nei giorni scorsi hanno avuto problemi con i servizi postali a conservare tutte le prove dei disagi subiti, come ad esempio bollette, fatture, e contravvenzioni scadute – spiega il presidente del Codacons Carlo Rienzi – documenti utili per dimostrare i danni materiali legati al disservizio. A seguito della decisione di Poste Italiane, abbiamo deciso di bloccare le citazioni dinanzi al Giudice di Pace che il nostro ufficio legale stava ultimando, e stiamo per pubblicare sul blog www.carlorienzi.it un modulo che i cittadini possono utilizzare per ottenere l’indennizzo dall’azienda”.