Uil, ferma condanna agli attentati ai sindaci del Vibonese

Saremmo ingenerosi se dicessimo che il Consiglio comunale aperto di Ricadi, convocato a seguito del gesto criminoso perpetrato nei confronti del Sindaco, è stato uguale ai tanti altri che, come un rosario, ha visto tante altre comunità stringersi, in simili momenti, al loro primo cittadino. Di diverso c’è che l’altra sera a Ricadi si è vista tutta la politica vibonese ed anche qualche esponente regionale e qualche Parlamentare. Come al solito le parole sono state tante, a nostro avviso, alcune dette con convinzione ed altre un po’ meno, tutti gli oratori che si sono avvicendati sul palco hanno tentato di fare bella figura ma non tutti ci sono riusciti. Non perché non abbiano saputo esprimersi, soltanto perché gli è venuto difficile andare oltre la solidarietà trita e ritrita. Da pochissimi è arrivata la richiesta, chiara e forte, di denunciare, da molti dietro formali parole di incitamento si scorgeva una scoraggiante rassegnazione, da altri discorsi stantii da vecchi tromboni. Nel mio intervento ho ricordato un ragionamento che spesso faceva il valoroso vice-questore Ruperti, egli diceva: “denunciate e vedrete che non vi pentirete, non verranno più a disturbarvi” ed a Vibo in una brevissima felice stagione questo è quello che è veramente successo. Io, parafrasandolo, ho ricordato che oggi sussistono persino migliori condizioni di allora se solo avessimo più coraggio ed assolvessimo ognuno ai nostri doveri con trasparenza e limpidezza di comportamento, facendo seguire alle tante parole o proclami i fatti. Ho ricordato che oggi nella nostra Provincia opera il miglior assortimento mai visto: Prefetto, Procuratore, Questore, Comandanti di Carabinieri e Guardia di Finanza, a noi cittadini tocca fare la nostra parte. Infine, invitavo con rammarico il Sindaco Giuliano a non illudersi, ma credo che fosse già disilluso di suo, che dall’indomani nella vita pratica si sarebbe trovato da solo, con la sua famiglia e con la sua amministrazione. Quando alla fine di tutti gli interventi ha preso la parola Pino Giuliano, di tutti i fini parlatori che avevano intrattenuto l’uditorio nel pomeriggio non c’era più nessuno i consiglieri regionali, i parlamentari, i sindaci tranne quello di Spilinga, i sindacalisti corsi via per salvare centinaia di posti di lavoro, tutti volatilizzati. E così il Sindaco, non l’indomani ma solo dopo qualche ora si è trovato a parlare da solo ai suoi concittadini, a quelli che si troverà più o meno vicini 365 giorni all’anno, non soltanto quando ci sono le telecamere. In questo Consiglio non si doveva decidere nulla, né si è deciso nulla, i Parlamentari hanno annunciato interpellanze, qualcuno dice di averla già presentata, ed intanto come in un lugubre sottofondo si è ricominciato a sparare alle serrande degli esercizi commerciali. Martedì prossimo a Tropea il Consiglio comunale straordinario della “perla del Tirreno”, annunciato dal sindaco Repice, tenterà di promuovere una sorta di messa in rete dei Comuni viciniori. Questa ci sembra un’ottima idea per reagire con concretezza alla recrudescenza criminale, un modo nuovo di operare per sconfiggere l’isolamento nel quale la ‘ndrangheta ed il malaffare vorrebbero ricacciare coloro che nel territorio cercano quotidianamente di produrre il cambiamento. Per favore, che martedì la politica non ci ripeta il solito rito, stavolta venga ad ascoltare i bisogni e le proposte degli amministratori, di coloro che giornalmente si sforzano di dare risposte concrete alle esigenze dei propri amministrati. Vengano, se ci riescono, dedicando a questo problema almeno un intero pomeriggio, depennino dalle loro fitte agende ogni altro impegno istituzionale e soprattutto non vengano con frasi di circostanza preconfezionate, perché la classe dirigente di questo territorio sono loro e le risposte, di cui c’è assoluto bisogno, oggi non può darle qualcun altro. La  ‘ndrangheta si deve sconfiggere, assieme al malaffare ed alle lobby trasversali che rappresentano l’humus nel quale essa prospera, questo deve essere il leit motiv e per questo obiettivo la lotta non è esclusività delle forze dell’ordine, la politica e la società civile devono essere in prima fila”. Lo scrive in una nota il Segretario Generale Uil Vibo Valentia Luciano Prestia.