Roma, 16 arresti per il calcio scommesse

Ritorna l’ombra del calcio-scommesse. Sedici persone, tra cui ex giocatori di serie A, calciatori di serie B e Lega Pro, ancora in attività e dirigenti di società di Lega Pro, sono stati arrestati dalla polizia a conclusione di un’indagine sul calcio scommesse condotta dalla squadra mobile di Cremona e coordinata dal Servizio centrale operativo. Dall’inchiesta è emerso che gli arrestati avrebbero fortemente condizionato negli ultimi mesi il risultato di alcuni incontri dei campionati di serie B e di Lega Pro. Nei loro confronti la magistratura di Cremona ha emesso sette ordinanze di custodia cautelare in carcere e nove agli arresti domiciliari. Per tutti le accuse sono associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla frode in competizioni sportive. Secondo gli investigatori l’organizzazione criminale si assicurava affari fino a diverse centinaia di migliaia di euro a partita. Tra gli arrestati vi sono anche titolari di agenzie di scommesse e liberi professionisti, mentre gli indagati a piede libero sarebbero in tutto 28. Gli arresti sono stati eseguiti dagli uomini della polizia a Bari, Como, Bologna, Rimini, Pescara, Ancona, Ascoli, Ravenna, Benevento, Roma, Torino, Napoli e Ferrara. Nel corso dell’operazione sono state eseguite anche una serie di perquisizioni nelle abitazioni degli indagati, in alcune ricevitorie e presso uno studio di commercialisti che avrebbero consentito di acquisire ulteriori elementi utili alle indagini. Cominciano ad emergere i primi nomi dei fermati. Tra di loro c”è anche l’ex capitano della Lazio ed ex attaccante della Nazionale, Beppe Signori che è stato posto ai domiciliari. Arrestati anche il difensore dell’Ascoli Vittorio Micolucci, il centrocampista della stessa squadra Vincenzo Sommese (finiti ai domiciliari) e Gianfranco Parlato, ex giocatore di serie B e C, attualmente collaboratore del Viareggio calcio (che è in carcere).I calciatori e gli ex giocatori professionisti arrestati dalla polizia erano, secondo l’accusa, parte integrante di una vera e propria «organizzazione criminale» nella quale ognuno aveva specifici compiti e ruoli, il cui obiettivo era quello di manipolare gli incontri a loro vantaggio. Gli indagati, secondo l’indagine, sarebbero anche riusciti a condizionare alcune partite, attraverso accordi verbali e impegni di carattere pecuniario. Nei confronti dei sedici arrestati, sostengono gli investigatori, ci sono prove «importanti ed inconfutabili». L’indagine, partita sei mesi fa, avrebbe consentito inoltre di individuare la responsabilità dell’organizzazione in un grave evento verificatosi in occasione di un incontro di calcio disputatosi al termine dello scorso anno proprio a Cremona. Secondo il capo della mobile di Cremona Sergio Lo Presti nel novembre del 2010 6 giocatori della Cremonese sarebbero stati intossicati a causa dell’assunzione di alcune bevande. Per il dirigente della polizia il fatto sarebbe stato intenzionale: si voleva modificare il risultato della partita che si stava per disputare. Quanto avvenuto in occasione di quell’incontro ha permesso ai poliziotti di allargare l’indagine a diversi soggetti gravitanti nel mondo del calcio che, grazie ai contatti diretti ed indiretti, erano in grado di condizionare i risultati di alcuni incontri per poi effettuare puntate di consistenti somme di denaro attraverso i circuiti legali delle scommesse sia in Italia che all’estero.