Utilizzavano codici di carte di credito di provenienza illecita. Responsabile del vasto traffico era un castrovillarese che, con la complicità di alcuni negozianti, utilizzava le carte clonate. Una ventina le carte di credito sequestrate, appartenenti a diversi circuiti bancari. Non quantificabile, invece, l’esatto importo del traffico. L’inchiesta è durata quasi un anno, nel corso del quale gli inquirenti hanno scoperto che un noto ristorante romano, sito nei pressi di Piazza di Spagna, era utilizzato per la clonazione delle carte che, distribuite sul territorio, venivano poi utilizzate fraudolentemente. Gli intestatari delle carte di credito erano tutte persone con grandi disponibilità finanziarie, residenti in varie parti del mondo (Stati Uniti, Francia, Germania, Australia, Svizzera, Svezia, Giappone). Nel corso dell’operazione sono state sequestrate numerose carte di credito, bancoposta, carte d’identità rubate e alcuni personal computer, che ora sono al vaglio degli esperti informatici del Commissariato.
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