Modica, da un anno esatto senza acqua potabile

Il 24 maggio 2010 veniva emessa un’ordinanza, la n. 656, dal Sindaco di Modica, che vietava l’uso dell’acqua ai fini potabili nelle seguenti zone: Modica Bassa: Via Marchesa Tedeschi, Corso Mazzini, S.Andrea Piedigrotta, Via Giarratana, Corso Umberto I, Via Vittorio Veneto, Viale Medaglie D’oro, Via Conceria, Via Nazionale I tratto, Via Mercé, Via Monserrato, e le zone limitrofe a dette vie. Modica Alta: Corso Francesco Crispi, Corso San Giorgio, Via Raccomandata, Via Catena, Via Napoli, Via Catagirasi 1° tratto; C.so Sicilia; Via Don Bosco; Via Cavour; Viale Manzoni; Via Loreto; Via Loreto Gallinara; C.so Principessa M. del Belgio; Via Roma; Via Botta; C.so V. Emanuele; C.so Regina Margherita; C.so Regina Elena; C.so S. Teresa; C.so Nino Barone; Via Fontana 1° tratto (dal c.s. Nino Barone al Mulino), e tutte le zone limitrofe a dette vie. Quartiere Dente: fra Via Nazario Sauro, Via Michele Pulino e tutte le zone a valle di detta via. Oggi ad un anno esatto, l’acqua non è ancora potabile. “Sindaco ed assessore, dicono ai cittadini, che entro il mese dovrebbe esser ripristinata la clorazione dell’acqua nei serbatoi. Ma non specificano in quali serbatoi. A noi risulta che l’unico serbatoio oggetto di lavori di adeguamento è quello della zona S. Cuore – fa presente in una nota al giornale il sindacalista della Isa Sindacato Autonomo Giorgio Iabichella – e quindi le zone citate nell’ordinanza n.656, rimarrebbero prive di acqua potabile ancora chissà per quanti mesi/anni. Sindaco e Assessore non rispondono alle nostre lettere di richiesta di informazioni sui lavori, ne’ rispondono pubblicamente al quesito postogli dai cittadini. Quando si potrà avere di nuovo l’acqua potabile a Modica Bassa, Modica Alta e al Quartiere Dente? Inoltre “l’assenza del requisito della potabilità”, è di fatto un  inadempimento contrattuale per il quale la legge prevede la riduzione del 50% del canone. Non avendo l’acqua pertanto il requisito della potabilità vi è un inadempimento contrattuale sanzionato dal Dpr n. 236 del 24/05/1988. Se l’acqua non potabile causasse dei danni biologici anche solo tramite il contatto? E se l’acqua “offerta” nei bar ed esercizi pubblici non venisse sottoposta a clorazione? Chiediamo all’amministrazione comunale di adottare, in via urgente, dei provvedimenti che tutelino realmente i cittadini, e non adagiandosi sugli allori con l’emissione di semplici ordinanze di divieto. Inoltre ci appelliamo al buon senso di tutti i gestori dei bar ed esercizi pubblici, chiedendo loro di utilizzare esclusivamente acqua potabile. Infine, chiediamo ai consiglieri comunali di deliberare la riduzione del canone d’acqua, così come previsto dalla norma, per tutti quei cittadini residenti nelle zone oggetto delle ordinanze di divieto d’uso nell’ultimo anno”.