Produzione industriale veneta in crescita nel 2016, ma il “lookout” è negativo

Unioncamere Veneto e VenetoCongiuntura hanno concluso le loro indagini su un campione di 1.730 imprese e il dato che ne esce è certamente positivo: la produzione industriale fa segnare +2,5% rispetto al 2015. Bene, quindi? Non esattamente, perché le previsioni degli addetti ai lavori sono negative per l’anno in corso.   L’aumento del 2016 è a maggior ragione confortante se lo si confronta con il 2015, che ha visto segnare “solo” un +1,8%. Si conferma quindi una crescita che, dopo anni di stagnazione post-crisi, ha visto il suo esordio nel 2013 e che riporta il Veneto finalmente ai livelli delle migliori regioni manifatturiere europee, ovvero Catalogna e Baden-Würtemberg, le quali accusano anche un lieve calo. A trainare la produzione in questo caso non sono le “solite” PMI, quanto piuttosto quelle più grandi, che fanno segnare addirittura un +3,2% (piccole +2,2%, microimprese al +0,6%).   Il settore più positivo è quello delle macchine ed apparecchi meccanici che cresce del 4,6%, poi bene anche i mezzi di trasporto (+4%), metalli e prodotti come i grigliati metallici (+3,4%), nonché alimentari e bevande (+3,3%). Capovolgendo la classifica troviamo il primato negativo dell’orafo (-5,5%), poi il tessile, abbigliamento e calzature (-1,1%), legno e mobile (-0,5%).     Parallelamente alla produzione, anche il fatturato è stato certamente in positivo (+2,1%) soprattutto grazie al mercato interno che ha visto una crescita del 2,6%, mentre le esportazioni si sono attestate sul +1,3%, recuperando però con gli ordinativi che hanno visto un +3,8%.   Bene ma non benissimo insomma, anche perché come commenta Giuseppe Fedalto di Unioncamere: «Se nel complesso il saldo fra iscrizioni e cessazioni di imprese è stato positivo di 331 unità, nel settore industriale le cessazioni hanno superato le iscrizioni generando un saldo negativo di 1.178 unità». Un dato che riconferma l’importanza della stabilità delle grandi aziende e che al contempo anticipa le aspettative negative per i primi mesi del 2017, dove ci si aspetta un calo della produzione del 4,4%.