Cosenza, Giovanna Leonetti ha ucciso la sua bimba che piangeva, poi ha chiamato sua madre e uno zio

Giovanna LeonettiEmergono nuovi dettagli sull’efferato infanticidio che ha scosso Cosenza. La biologa di 37 anni ha soffocato la figlia di 7 mesi. Cosciente di quello che aveva fatto ha chiamato la madre che abitava al piano superiore. Giovanna Leonetti pare soffrisse di crisi post parto e per questo era in cura da uno psichiatra. Da qualche mese, però, la donna aveva deciso di abbandonare la terapia.

Il dramma si è consumato al terzo piano di un edificio ubicato nella centralissima via Molinella. La piccola Marianna si è svegliata e, forse per qualche piccolo dolore addominale, si è messa a piangere. La trentenne, infastidita dal pianto della piccola Marianna, le ha premuto il cuscino sulla faccia, soffocandola. Poi ha chiamato la madre e le ha raccontato tutto.

La donna ha avvertito il fratello del genero che a sua volta ha chiamato il 118, chiedendo aiuto per una bimba che non respirava molto bene. Nel frattempo però Giovanna Leonetti avrebbe tentato il suicidio, ingerendo una dose massiccia di tranquillanti. Quando i medici sono arrivati, la bimba era morta da qualche ora. La piccola Marianna Luberto è stata trasportata in ospedale. Lo zio della neonata ha poi chiesto ai medici dell’Annunziata l’intervento di uno psicologo per aiutarlo a dare la notizia al padre. Inizialmente, invece, si era appreso che era stato lo stesso genitore a trovare la figlioletta morta e la moglie priva di sensi. Marianna era la primogenita della coppia.

Il marito è un avvocato, Francesco Luberto, molto stimato a Cosenza. La squadra mobile guidata da Giuseppe Zanfino in queste ore sta ascoltando tutti i testimoni e i parenti della donna, alla presenza del magistrato di turno della procura Domenico Frascino, per definire meglio quanto accaduto.