Comune Pisticci su smaltimento reflui presso Tecnoparco

“La salute delle persone e la tutela dell’ambiente non è negoziabile e in assenza di certezze scientifiche non è accettabile vivere con il dubbio che le scelte che si operano possano in qualche maniera minare la salute anche di un solo cittadino, questo al netto delle considerazioni di carattere generale sulle ricadute negative di questo tipo di attività sul turismo, l’agricoltura, le attività commerciali del territorio e la scarsa attrazione delle nostre zone per gli imprenditori la cui attività è legata all’agricoltura e alla zootecnia”. Lo afferma un comunicato stampa del Comune di Pisticci, preannunciando una riunione che si terrà presso la Regione Basilicata “per affrontare le problematiche relative allo smaltimento delle acque di strato, presso gli impianti di Tecnoparco di Pisticci Scalo, provenienti dal Centro Oli di Viggiano”.

“Al tavolo odierno – si legge in una nota – la posizione del comune di Pisticci sarà irremovibile in ossequio alla legalità, alla salute, alla tutela dell’ambiente e al mondo del lavoro alla luce di quanto emerge dalla “relazione screening radiometrico c/o Tecnoparco” del 6 novembre scorso dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente e acquisita al protocollo del Comune di Pisticci con numero 0026001 nella stessa data. Nella citata relazione L’ARPAB afferma che da rilievi effettuati su campioni prelevati da autobotti provenienti dal COV è stata riscontrata la presenza di radionuclidi 9 volte superiore alla quantità presente nell’acqua potabile e in misura minore tali sostanze sono state rilevate anche nei fanghi depositati negli impianti”.

Perciò, “in considerazione di quanto afferma l’Arpab, il Comune di Pisticci chiederà con fermezza l’inibizione del traffico dei reflui provenienti da Centro Oli di Viggiano e che la ricerca di sostanze radioattive sia estesa a tutte le autobotti in arrivo a Tecnoparco anche da altri luoghi. A conforto di questa richiesta deve ritenersi sufficiente il solo fatto che l’Aia di Tecnoparco non prevede lo smaltimento di sostanze radioattive i cui impianti, quindi, non sono idonei a trattare acqua e/o fanghi radioattivi. Un approfondimento deve essere fatto anche sui codici Cer con cui le acque di deiezione escono dal Cov.

Siamo convinti, per le ragioni esposte, che il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, coadiuvato da tecnici solerti e capaci, come molte volte hanno dimostrato, saprà prendere la giusta decisione nell’interesse della collettività.

Anticipiamo – conclude la nota – che il Comune di Pisticci è determinato a far valere le proprie prerogative per impedire il trattamento di elementi radioattivi senza le necessarie autorizzazioni e in assenza di certezze scientifiche sugli effetti delle sostanze alfa e beta sulla salute e l’ambiente”.