Stop al termine nomadi negli atti di Roma Capitale

Il sindaco di Roma, Ignazio Marino, ha firmato una circolare per l’abolizione del termine ‘nomadi’ negli atti. “Credo che uno dei fattori centrali per superare le discriminazioni sia quello culturale, affinché l’approccio metodologico di tipo emergenziale possa essere abbandonato a favore di politiche capaci di perseguire l’obiettivo dell’integrazione. In questo processo anche la proprietà terminologica utilizzata può essere, ad un tempo, indice e strumento culturale per esprimere lo spessore di conoscenza e consapevolezza degli ambiti su cui si è chiamati ad intervenire: in proposito devo registrare come, nel linguaggio comune, le comunità Rom, Sinti e Caminanti vengano impropriamente indicate con il termine di ‘nomadi’. Per questo motivo chiedo che d’ora in poi – nelle espressioni della comunicazione istituzionale e nella redazione degli atti amministrativi – in luogo del riferimento al termine ‘nomadi’ sia più correttamente utilizzato quello di Rom, Sinti e Caminanti”. Così ha dichiarato il Sindaco che ha poi concluso: “Auspico che, anche attraverso questa apparentemente semplice attenzione terminologica, possa essere testimoniata la considerazione che l’amministrazione Capitolina rivolge a tutte le persone che vivono nel suo territorio. Un atto simbolico per il superamento di ogni forma di discriminazione”. In linea con questa rinnovata attenzione si è svolta in Campidoglio la 43 Giornata internazionale dei Rom e Sinti. L’assessore al Sostegno Sociale e Sussidiarietà di Roma Capitale, Rita Cutini, ha per l’occasione dichiarato: “La linea guida che come Giunta abbiamo fatto nostra – ha detto l’Assessore – è la strategia nazionale (che a sua volta recepisce quella europea) di inclusione sociale Rom, Sinti e Caminanti, secondo quattro assi fondamentali: scuola, lavoro, salute e casa. Ci vorrà tempo. Sono i tempi dell’inclusione. Un’inclusione che tenga presente il punto di vista dei Rom. Nel frattempo – spiega l’assessore – stiamo già lavorando per il superamento dei Campi, partendo da quelli grandi e decentrati, per il miglioramento delle condizioni di vita in quelli più piccoli e presenti dentro il raccordo anulare, per la stesura del Regolamento comunale. Sono progetti portati avanti con i Municipi, gli enti gestori e le associazioni di volontariato. Gli stessi enti gestori, cito l’esempio di Ermes, hanno avviato percorsi di inclusione sociale reperendo risorse private, pur essendo convenzionati con Roma Capitale, e portando fuori dai Campi già 6 famiglie, altre 16 prossimamente. E ancora, grazie al Protocollo di Intesa tra Ama e Dipartimento delle Politiche Sociali – ha anche aggiunto Rita Cutini – la raccolta dei rifiuti nei Campi inizia a funzionare regolarmente. Questo dimostra che migliorare la vita dei Rom e arrivare all’inclusione sociale è possibile”.