Padova, Antonius Memoria e Provocazione

Sta volgendo al termine un anno importante per il mondo antoniano nel quale si è celebrato il 750° anniversario del ritrovamento della Lingua incorrotta del Santo, avvenuto nel 1263 ad opera di san Bonaventura da Bagnoregio, il Doctor Seraphicus. Per celebrare questo importante evento i frati conventuali di Padova, che custodiscono la Basilica del Santo, propongono un’originale pièce teatrale dal titolo Antonius, presentata nel corso di una conferenza stampa che si è svolta sabato scorso nella sede della Veneranda Arca del Santo.

Il debutto vero e proprio per la Città di questa pièce avverrà alla fine del mese di giugno nel Sagrato della Basilica del Santo, in una serata speciale aperta all’intera cittadinanza, a conclusione del Giugno Antoniano, apprezzatissima manifestazione giunta ormai alla settima edizione, che riunisce Basilica del Santo, Veneranda Arca, “Messaggero di sant’Antonio”, Pastorale cittadina, Comune e altre realtà del territorio, impegnate a promuovere la conoscenza della figura e dell’opera di sant’Antonio proprio nel mese a lui dedicato. Autore e regista della pièce sono due frati minori conventuali della Provincia italiana di S.Antonio di Padova, rispettivamente fra Luigi Francesco Ruffato e fra Martino Maria Verdelli. Attori e comparse protagonisti dello spettacolo saranno affiancati sulla scena dalle allieve della Scuola di Danza Ballet Center diretta da Lucia Galli che ha curato le coreografie dei balletti. L’opera è il risultato dell’impegno corale di numerose realtà che hanno garantito all’iniziativa un importante sostegno: Provincia italiana di S.Antonio di Padova dei Frati Minori Conventuali, Basilica del Santo, Veneranda Arca di S. Antonio, “Messaggero di sant’Antonio”, Comune di Padova, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, AcegasAps, cui si affiancano numerose realtà citate nel libretto di sala. “Antonius – sottolinea il regista, fra Martino Maria Verdelli – si propone come spettacolo che è al contempo memoria e provocazione. “Memoria” perché desidera contribuire, insieme agli altri eventi del centenario antoniano, a ravvivare il ricordo delle parole e dei gesti di Antonio; “Provocazione” perché Antonio è presente oggi più che mai con il suo messaggio capace di interpellare le coscienze in quest’epoca della postmodernità nella quale il sacro pare essersi eclissato dall’orizzonte umano”. “Il Santo al quale ho voluto dare corpo nell’opera – gli fa eco l’autore, fra Luigi Francesco Ruffato – è l’uomo della misericordia. Egli infatti manifesta la coscienza di un pastore fatto per liberare e consolare, per riconciliare famiglie e riconsegnare genitori ai propri figli. Non pratica sconti all’ingiustizia, alla corruzione dei costumi, ma moltiplica la misericordia fino ad affidare a Dio le persone che l’etica cristiana non risparmierebbe”. Antonius si rivela un’opera particolarmente originale, nella quale recitazione, musica e ballo sono espressioni poliedriche di un unico grande messaggio: quello di un’adesione totale, e in piena fedeltà, al Vangelo vissuto nello stile di Francesco d’Assisi. Web info: arcadelsanto.