Napoli, incidente mortale per i due baby rapinatori Alessandro Riccio ed Emanuele S.

Si sono schiantati contro una cabina della Telecom a Posillipo, all’altezza dell’istituto Santa Dorotea, sembra dopo essere stati tamponati dall’auto a bordo della quale si trovavano le vittime della rapina. La prima ricostruzione è effettuata in base a quanto riferito dal 29enne alla guida della Smart e sui primi riscontri del gruppo radiomobile dei Vigili Urbani e dei Carabinieri. Intorno alle due Alessandro Riccio, 18 anni, Emanuele S., 17 anni, in sella uno scooter si sono avvicinati a una Smart parcheggiata al Parco Virgiliano con a bordo il ventinovenne e una ragazza. Con loro altri due giovani, che viaggiano su un’altra moto e che per il momento non sono stati rintracciati. I rapinatori hanno minacciato la coppia e si sono fatti consegnare l’iPhone. Anche i ragazzi a bordo dell’auto fuggono. Imboccano via Posillipo quando si imbattono nuovamente nei rapinatori che intimano l’alt. Il ragazzo alla guida tenta la fuga premendo il piede sull’acceleratore. Riccio ed il “collega” fanno lo stesso, mentre dell’altro scooter si perdono le tracce. All’altezza dell’istituto Santa Dorotea la moto e la Smart, dopo una collisione, hanno invaso la corsia opposta a quella del senso di marcia impattando sui paletti parapedonali che delimitano la fermata del bus. Lo scooter ha urtato una centralina della Telecom. I ragazzi sono stati sbalzati dai sellini e sono morti sul colpo. Entrambi avevano numerosi precedenti per guida senza patente, reati contro il patrimonio e rapina. Il più piccolo che abitava alle Fontanelle era uscito a giugno da una comunità e lunedì sarebbe diventato papà. Il diciottenne, residente al Cavone di piazza Dante, aveva avuto un figlio due mesi fa.