Analisi del voto secondo Rosario Villirillo ex componente del Psi crotonese

Riceviamo e pubblichiamo. Il saper scrivere è un’arte, alla cui base c’è sicuramente la conoscenza non solo della lingua, del corretto uso della grammatica e della semantica, ma anche dei vari saperi, ma al tempo stesso può essere uno strumento per mistificare e distorcere la verità, dando un’interpretazione fuorviante dei fatti con illazioni ed infingimenti che esulano dalla realtà. Ovvero mi riferisco, in particolare, all’analisi del voto politico espressa dalla segreteria provinciale del PSI di Crotone, apparsa sugli organi di stampa, sulla quale voglio fare alcune riflessioni:

Vero è che, al Senato, il PSI calabrese ha ricevuto 20.060 voti di preferenza, pari al 2,4°%, che però vanno ripartiti per singola provincia: Cosenza 10.692 voti, pari al 3,34%; Reggio Calabria 6.752 voti, pari al 3,10%; Vibo Valentia 1.229 voti, pari all’1,76%; Catanzaro 876 voti, pari allo 0,54%; Crotone 511 voti, pari allo 0,75%. Mentre, alle elezioni politiche del 2008, il PSI calabrese al Senato ha ottenuto 26.091 voti, pari al 2,78% (Fonte Ministero).

Ma, innanzitutto, è doveroso, anche per chi legge, rimarcare che ha contribuito al raggiungimento dei 20.060 voti di preferenza anche l’ex presidente del Consiglio Regionale, Giuseppe Bova, di estrazione comunista e di recente uscito dal Pd, in virtù di un accordo elettorale con il segretario regionale del Psi, Luigi Incarnato. Sarebbe, pertanto, opportuno poter calcolare il numero dei voti portati da Bova e dal suo movimento “A Testa Alta per la Calabria”, radicato nel reggino, per poi quantificare i voti puramente socialisti che, così, si ridurrebbero! Di certo, sarebbe importante sapere quanti dei 1.074 (25,15) voti di preferenza a Cittanova, che attestano la lista del Psi quale prima in assoluto, sono effettivamente riconducibili all’elettorato socialista, considerata la candidatura locale, al terzo posto nella lista socialista, di Francesco Cosentino, consigliere comunale in carica ed esponente del movimento di Beppe Bova. Quanto alla provincia di Crotone, ex roccaforte socialista, a confronto delle altre province, la stessa si è rivelata la “cenerentola” in Calabria.

Non si comprende, pertanto, da dove scaturisca tutta questa esaltazione da parte della segreteria provinciale del PSI, avendo la stessa partecipato e contribuito, a livello regionale, con una impercettibile percentuale provinciale dello 0,75%, ossia soltanto 511 voti, molti di meno rispetto a quelli ottenuti, sempre nella provincia di Crotone, per il Senato alle politiche del 2008 (881 preferenze, pari all’1,22%). Eppure, la stessa segreteria provinciale non fa volutamente menzione, è ovvio il motivo dell’omissione nonché l’imbarazzo per l’emorragia dei consensi, dei voti riportati nella città capoluogo di provincia, 84 (pari allo 0,34%), molto di meno rispetto a quelli riportati sia alle politiche del 2008 (296, pari all’1,27%) che nelle amministrative del 2011 (418, pari all’1,19%), mentre si gingilla ad esaltare il risultato conseguito nel comune di San Mauro Marchesato, luogo di residenza del segretario provinciale, evidenziando una esaltante percentuale del 4,47% ma che, nella realtà dei fatti, corrisponde a soli 38 voti! Altro che successo!!!

Quanto al conseguimento della rappresentanza parlamentare, salutato con grande entusiasmo e con soddisfazione dalla segreteria provinciale, non bisogna per nulla sottacere che l’elezione di un senatore (il Segretario nazionale Nencini) e di quattro deputati (Marco Di Lello, Pia Locatelli, Oreste Pastorelli e Lello Di Gioia) è frutto soltanto di una concessione del Pd, che ha ospitato i suddetti nelle proprie liste, inserendoli in posizione utile per portarli in parlamento. Da ciò, mi chiedo quale autonomia di pensiero e di azione possano avere gli eletti socialisti nei confronti dello stesso Pd che funge da levatrice!!!

Ma, se la Segreteria nazionale non si fosse ostinata nella preventiva rinuncia alla presentazione di liste socialiste in tutte le circoscrizioni della Camera ed avesse invece reciso il cordone ombelicale che la lega al Pd, probabilmente il Psi avrebbe conseguito una autonoma rappresentanza parlamentare superiore a quella del Centro Democratico che ha eletto 6 deputati, in quanto il numero di preferenze complessive (57.688) che lo stesso Psi ha conseguito al Senato in sole tre regioni (Lazio, Campania, Calabria) è più di un terzo delle preferenze complessive (167.072) ottenute dal Centro Democratico alla Camera! In politica, spesso vince chi osa di più e, sicuramente, se il Segretario Nencini fosse stato più cuor di leone, il consenso ai socialisti sarebbe stato maggiore!!!

Il fallimento elettorale registratosi nella provincia di Crotone conferma pienamente quanto il sottoscritto aveva già denunciato dapprima con una comunicazione riservata al Segretario regionale, Luigi Incarnato, ed alla stessa segreteria provinciale, e poi con una pubblica esternazione. Le cause del fallimento, politico ed elettorale, sono ascrivibili ed imputabili alla mancata gestione democratica e collegiale del partito, ridotto a soli due soggetti, peraltro ben individuabili, che si considerano tanto indispensabili da dispensare qualsiasi altro valido dirigente ad avere una maggiore responsabilità nella direzione politica del partito, nonché alla dissennata perseveranza in una diarchia che ha dimostrato tutti i suoi limiti, mancando di una minima consapevolezza degli errori che si continuavano a compiere e della necessaria maturità politica! L’ostracismo nei confronti di chi, come il sottoscritto, ha denunciato, anche in più riunioni, questa cattiva gestione, è stato un mero “meccanismo di difesa” ma, anche e soprattutto, un boomerang che ha avuto l’effetto contrario, rivoltandosi contro chi l’aveva scagliato!!!

Alla luce dei fatti, a seguito del fallimento politico ed elettorale, fin troppo evidente, una segreteria politica, che sia degna di questo nome, come minimo doveva prendere atto di ciò e, di conseguenza, rassegnare le dimissioni ma, ciononostante, continua pervicacemente nella guida, sia a livello cittadino che provinciale, di un’organizzazione politica scaturita da un congresso farsa, il cui svolgimento fu determinato e condotto da alcuni personaggi estranei allo stesso PSI crotonese e tesserati con altre organizzazioni politiche e sindacali.

Proprio questo stato di fatto mi ha indotto a prendere le dovute distanze da soggetti che ritengo politicamente non adeguati e non all’altezza di rappresentare il partito locale e provinciale, come il verdetto delle urne ha d’altronde confermato.