Milano, Insp minaccia di sospendere la pensione a centomila lombardi

“Gentile signora – è scritto in una missiva – la informiamo che non ci risulta ancora pervenuto il suo modello Red relativo ai redditi dell’anno 2010, che le avevamo richiesto lo scorso anno. La invitiamo a trasmetterci le informazioni richieste entro il 28 febbraio del 2013, altrimenti sarà disposta la revoca definitiva delle prestazioni collegate al reddito, con conseguente recupero delle somme erogate fino a oggi”. Panico per decine di migliaia di anziani che si sono visti recapitare la missiva dell’Inps il 27 di dicembre, appena gli uffici postali hanno riaperto dopo la pausa natalizia.

“Sono anziani che ricevono pensioni che non superano i 450/500 euro al mese – rileva Anna Bonanomi, segretario generale dei pensionati della Cgil Lombardia -. Proprio perché la prestazione cui hanno diritto è al di sotto del minimo, hanno necessità di avere un’integrazione sociale. Persone fragili, che spesso vivono da sole, minacciare di togliere loro il sostentamento vitale significa gettarle nella disperazione”. Sono 6 milioni e mezzo in Italia i titolari di trattamento integrativo, persone che ricevono pensioni al minimo a titolo di assegno familiare o come integrazioni per pensioni sotto i minimi. Le lettere spedite dall’Inps sono state 970 mila, si calcola che in Lombardia ne siano state recapitate oltre centomila. “Invitiamo tutti i pensionati a rivolgersi ai nostri consulenti – afferma Anna Bonanomi -. Spesso le richieste dell’Inps anche se legittime, arrivano fuori tempo massimo e quindi il pensionato ha diritto a restituire meno di quanto richiesto. In altri casi si tratta di richieste del tutto immotivate. Perché mandare migliaia di lettere quando in molti casi basterebbe fare meglio i controlli”.