Marche

Fabriano. Fausto Baldoni ucciso in casa dalla compagna Alessandra Galea

Dramma familiare a Frabriano dove Fausto Baldoni è stato trovato morto in casa con una ferita alla testa. Per l’omicidio è stata arrestata la compagna di 51 anni. La donna è in stato di fermo nel carcere femminile di Pesaro, dopo le prime indagini svolte dai carabinieri.

La vittima è un operaio. Fausto Baldoni, 60 anni, è stato tra le mura domestiche sabato sera in via Castelli. Il corpo senza vita è stato trovato attorno alle 20. A lanciare l’allarme, i familiari dell’uomo. Sarebbe stato colpito con un oggetto contundente alla testa, compatibile con il trauma cranico riportato dalla vittima. I sospetti sono subito ricaduti sulla compagna convivente, che è stata tratta in arresto. L’abitazione è stata posta sotto sequestro, sul corpo dell’uomo sarà effettuata l’autopsia.

La presunta assassina è la sua compagna, Alessandra Galea, 51 anni, attualmente in stato di fermo con l’accusa di omicidio volontario. Secondo gli inquirenti l’avrebbe ucciso con l’abat jour in camera da letto, colpendolo diverse volte alla testa e al volto fino ad ucciderlo al culmine di una lite. Poi Alessandra Galea si è allontanata ed è stata rintracciata più tardi in una delle strade limitrofe all’abitazione che si trova in via Castelli a Fabriano.

Consuelo Galea, sorella gemella della donna oggi in stato di fermo, nove anni fa – sempre a Fabriano – ha ucciso la madre Maria Bruna Brutti con un’arma giocattolo. La signora è stata colpita ripetutamente alla testa fino a morire con il cranio spaccato. Consuelo Galea il  6 febbraio del 2015 è stata assolta dal Gup di Ancona Paola Moscaroli per incapacità di intendere e di volere, ma le è stata applicata la misura di sicurezza della reclusione di dieci anni in un ospedale psichiatrico giudiziario. Il verdetto ha escluso dunque l’imputabilità della donna, con problemi psichiatrici, ma ne ha riconosciuta la colpevolezza.

La notizia di quanto avvenuto in via Castelli ha destato ancora più scalpore. Il sindaco Daniela Ghergo afferma che “Fabriano è sconvolta. L’episodio di sangue che si è verificato nella nostra città è una tragedia dolorosa per la nostra comunità”.

Alessandra Galea, nata a Jesi e residente a Perugia, è assistita dall’avvocato Franco Libori, del foro perugino, che contattato ha riferito che “la mia assistita non aveva nessuna intenzione di ucciderlo. Si è solo difesa”. La donna è stata sentita dai carabinieri del Nucleo Investigativo nella caserma di Fabriano. Ai militari ha dato la sua versione dei fatti, ritenuta poco credibile, tanto che il pm Daniele Paci della Procura di Ancona ha chiesto il fermo.

Redazione

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