Veneto

Fatturati di Padova e Treviso tornati a livelli pre-pandemia

Dopo il tonfo assordante di tutta l’economia per via della crisi sanitaria, che solo ora comincia ad intravedere un seppure cauto e travagliato ritorno alla normalità grazie alla massiccia campagna di vaccinazione, si assiste già a prime riprese della produzione industriale all’interno del Veneto.

Il settore industria della regione ha già fatto rilevare una risalita. Infatti, i numeri del primo trimestre dell’anno in corso sono tornati ad essere quelli visti nel periodo antecedente allo scoppio della pandemia, in particolar modo per le province di Padova e Treviso: nei primi tre mesi del 2021 la variazione della produzione industriale si è attestata ad un +11,2%. Questo è quanto emerge dal report “La Congiuntura dell’Industria di Padova-Treviso” sviluppato da Assindustria Venetocentro, associazione degli imprenditori del padovano e del trevigiano federata a Confindustria, in collaborazione con la Fondazione Nord Est.

Scendendo più in particolare si sottolinea un importante recupero della domanda interna alla regione (12,5% in più rispetto ad un anno prima) ed anche una risalita della quota di produzione destinata all’export (+5,9%). Un altro elemento confortante e motivo di credere che il Trend positivo non si arresti entro breve tempo è l’aumento della fiducia delle imprese e della propensione ad investire. È indubbio che un forte contributo in questo senso venga dai primi allentamenti delle limitazioni anti-covid, che stanno permettendo la graduale ripresa del commercio mondiale.

Fra i mesi di gennaio e quello di marzo di quest’anno è tornato a farsi rivedere il segno più per l’occupazione, cresciuta dell’1,3%, con segnali già dimostrativi della tenuta e della prontezza a ripartire nei sei mesi successivi. Un contesto incoraggiante per il produttivo Nord Est, che da solo è capace di contribuire per circa un quarto al Prodotto Interno Lordo dell’Italia e per un terzo di tutte le esportazioni nazionali, che impiega persone da tutta la penisola e molti stranieri che vogliono lavorare in Italia per acquisire il know-how della manifattura di eccellenza quanto dell’industria pesante e nel terziario avanzato.

Il piano Next Generation EU, che sta per essere dispiegato mediante il nostro Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, può solo essere un beneficio per l’economia veneta a patto che si proceda a passo spedito come auspicato da Leopoldo Destro, Presidente di Assindustria Venetocentro: “I dati sulla produzione industriale evidenziano l’accelerazione del recupero del manifatturiero in Veneto e nel Nord Est, più che nella media nazionale. Segno di quanto la nostra competitività, la forte spinta all’innovazione e il saper fare dei nostri territori siano ancora la forza trainante dell’economia nazionale. Il recupero conferma le sensazioni di ripresa già avute nei mesi precedenti, pur con forti differenze settoriali” e prosegue “C’è bisogno di scelte di politica industriale, per essere meno dipendenti dalle forniture extra-UE”.
Un riordino delle politiche economiche che interesserà anche il turismo, altro asset  fondamentale per tutto il nostro Paese, che vede già in atto profondi ripensamenti e cambiamenti lungimiranti come l’introduzione della tassa di sbarco a Venezia dal 2022.

Redazione

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