Arredamento

Bonus per i serramenti in attesa dell’inverno

Il settore della edilizia è oppresso ormai da molti anni, ricevendo una delle battute di arresto più violente della storia moderna in occasione della crisi finanziaria che si è verificata nel 2009 a partire dagli Stati Uniti d’America. Da allora le associazioni di categoria vanno avanti nel reclamare la predisposizione di politiche di sostegno economico e fiscale più efficaci, che portino al rilancio in primis degli investimenti nelle grandi opere.

A tal proposito il governo italiano da qualche anno ha dato vita ad una serie di benefici fiscali, per cercare di sostenere la domanda del settore edilizio e immobiliare. Fra i vari bonus disponibili il contribuente può usufruire anche di detrazioni fiscali per le spese sostenute per infissi e serramenti, che rientrano fra i costi ammissibili per la riqualificazione energetica degli immobili.

Per quel che riguarda il funzionamento del cosiddetto “bonus infissi” per il 2020, si deve distinguere in base al tipo d’acquisto. Questo perché la spesa può essere considerata ai fini del “bonus ristrutturazioni” o del “bonus mobili” o ancora della cd. “ecobonus”. In termini economici le somme che possono essere detratte sono molto differenti.

Per avere diritto all’agevolazione prevista dal bonus infissi, l’immobile in cui devono essere installati deve:

  • già esistere o essere in fase di registrazione al catasto;
  • essere in regola con i pagamenti tributari;
  • essere dotato un impianto di riscaldamento.

Le categorie che possono beneficiare di questo bonus sono:

  • i proprietari o i nudi proprietari;
  • un familiare convivente del proprietario dell’immobile;
  • i comodatari;
  • i locatari;
  • chiunque vanti un diritto di godimento come l’usufrutto ecc…

Per usufruire di questo bonus infissi è determinante che l’opera sia utile al miglioramento delle condizioni termiche dell’immobile, così migliorando la sua efficienza energetica con la riduzione di sprechi ed emissioni inquinanti. Le spese ammissibili sono quelle di fornitura e posa in opera di porte d’ingresso, finestre, scuroni, avvolgibili parasole, persiane, cassonetti (se formano un tutt’uno con l’infisso da installare) e accessori: l’importante è che la sostituzione avvenga insieme a quella degli infissi.

In molti si sono chiesti se fosse possibile imputare nel conteggio anche le spese per le zanzariere, finché non è arrivato il chiarimento da parte dell’Agenzia delle Entrate e dell’ENEA. Siccome uno dei requisiti è l’efficientamento termico, è possibile portare in detrazione solo le spese relative al tipo di zanzariera che è in grado di schermare il sole: per questo prodotto si può usufruire dell’ecobonus, a patto che la rete abbia un valore di trasmittenza di energia solare totale (gtot) non superiore a 0,35 come richieste dalla normativa con riferimento alle tende da sole e gli oscuranti.

In sede di dichiarazione dei redditi il contribuente può portare in detrazione il 50% dei costi ai fini del bonus infissi e serramenti, che sarà ripartito in 10 quote annuali dello stesso importo. Ma se la sostituzione degli infissi è contestuale ad altri lavori sull’intero edificio (sulle facciate, sul cappotto isolante o la sostituzione dell’impianto di climatizzazione interna), i costi possono rientrare nel beneficio dell’ecobonus con una detrazione Irpef del 110%.
È importante non sottovalutare l’incidenza degli infissi sulla stabilità termica della casa, per cui vale la pena sostituirli per un buon risparmio energetico.

Redazione

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