Fu renitente alla leva repubblichina, venne catturato dai nazisti, deportato a Cassino e messo ai lavori forzati. Poi riuscì a fuggire e si unì ai combattenti della Resistenza. Al partigiano Silvano Sarti il Comune di Firenze ha dedicato i giardini di lungarno Santarosa. Alla cerimonia erano presenti la vicesindaca e assessora alla toponomastica, l’onorevole Luca Lotti, il presidente del consiglio comunale, il presidente del Quartiere 4, il sindaco di San Casciano, gli assessori di Scandicci e Lastra a Signa, i rappresentanti di Anpi e i componenti del Coro Novecento.
“Pillo“, com’era il suo nome di battaglia nella Resistenza, era nato nel 1925 a Scandicci figlio di operai, era entrato in fabbrica a 15 anni, al calzaturificio Rangoni, dove aveva imparato la lotta sindacale e l’antifascismo. A diciotto anni, dentro la brigata Sinigaglia, liberò Firenze dai nazifascisti. Presidente per 8 anni e poi presidente onorario dell’Anpi, era il partigiano più conosciuto tra i giovani, sempre in prima fila alle celebrazioni dell’11 agosto e ai pranzi popolari della Liberazione in piazza Poggi. Nel secondo dopoguerra Silvano Sarti, militante comunista, si era dedicato alle lotte sindacali nelle file della Cgil.
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