Jean-Michel Folon aveva con Firenze un rapporto speciale: la città ospitò nell’estate 2005, al Forte Belvedere, proprio dove aveva esposto Henry Moore, una sua grande mostra curata da Marilena Pasquali. Poco dopo, in ottobre, morì, a 71 anni. Ma in qualche modo, ora, l’illustratore, pittore e scultore belga torna nella città. Infatti gli è stato intitolato lo slargo che ospita la sua opera ‘L’uomo della pioggia’, tra lungarno Aldo Moro, via D’Andrè, via De Nicola e via Della Casaccia.
Taglio del nastro con la vicesindaca e assessora alla toponomastica Cristina Giachi e il presidente del Quartiere 2 Michele Pierguidi. “Con l’Italia e in particolare con la Toscana Folon ha avuto un rapporto strettissimo – ha ricordato la vicesindaca – una specie di adorazione nel segno della bellezza e della cultura. A lui Firenze, tra Forte di Belvedere e Palazzo Vecchio, ha dedicato un’antologica importante centrata soprattutto sulle sculture”. “Ma questo grande artista – ha aggiunto – è stato anche un uomo impegnato e schierato per la salvaguardia dell’ambiente e con Amnesty International per la difesa dei diritti umani. È stato anche un irriducibile pacifista, senza se e senza ma contro la guerra, tutte le guerre, in particolare quella più assurda in Iraq: indimenticabile la sua colomba, che invece di portare il tradizionale ramo d’olivo si trascina in bocca una selva di missili”.
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