“… a un certo punto ti accorgi che la chiave della vita è il sogno… ma per entrarci in un sogno ci vuole una chiave, la chiave dei sogni. Questa la posseggono soltanto chi appartiene alla forte razza dei sogni…. “ Vincenzo Calafiore Forse non lo sai, ma la “ coazione” credimi è un’esperienza indicibile oltre che indescrivibile; “ indicibile “ non si può dire, non deve essere detta, perché da qualche parte ci può essere qualcuno che ti può raggiungere, scoprire dove ti nascondi, e rinchiuderti, privarti della parola, privarti del tuo corpo, renderti un “ invisibile “ . Allo stesso tempo è motivo di resistenza, motivo di libertà, di amore. Amare è come essere perduti nei giardini del labirinto della felicità, o disperdersi senza la possibilità di reintegrazione. Per un po’, quasi una vita, ho difeso la chiave dei sogni, entrando e uscendo dal gioco degli specchi magici di questo sistema. Sai è stato e lo è ancora un gioco molto difficile e rischioso, come bene sanno gli sciamani come me che del sogno ne hanno fatto scala per salire verso il cielo o si inabissano nelle profondità dei sogni di Nausicaa, Edna, violati impunemente, sicuri di farlo impunemente da gente che non ama i sogni. Ma, devi sapere Edna, che non è solo di sogni che si tratta, è anche di amore. Quello che ti fa a un certo punto cercare qualcuno, anche se l’hai appena ascoltato; è il sentire il peso della sua assenza, è il sentirsi solo tra tanta gente. Ed io sono rimasto solo, totalmente solo col mio regno dei sogni, e i sogni credimi sono molti, e passo da un sogno all’altro finchè la realtà stessa si confonde con essi. Lontananza significa o potrebbe significare distanza,oggettivazione, per ricordare, capire. E lì che allora la magia dei sogni, impastata al dolore, si trasforma in un’altra parola che riporta sulla strada dell’amore. Vorrei che “ questa “ pur suscitando emozioni, facesse appello all’amore, a cosa significhi – amore, amare-, è vero, e me ne assumo tutte le responsabilità in questo contesto che sto cercando di superare, travolgere e stravolgere. Guardarti Edna con occhi voraci per dare senso alla vita! Ma sai che rimanere qui in questa prigione significa vivere i suoi orrori, da cui fuggire, rifugiandomi nel regno della fantasia, per dare un senso alla fiaba, ed è questo il cielo che più guardo, soprattutto comprendere la magia del linguaggio dei sogni, che è tutto dentro un sogno per noi o soprattutto per chi ancora è fuori dal sogno, dai sogni. Basterebbe a volte accettare la mano tesa che ci viene offerta, e porgere l’altra, piuttosto che un – no – al sogno, alla vita; perché assieme si possa passare per la porta d’oro dei sogni e ci si avventuri per i labirintici sentieri dell’amore. Pensare a giorni lontani, più felici, senza mentire,ricordando i tuoi occhi di gocce di rugiada, per me, per chi non sa più dire, ti voglio bene o ti amo. In quegli occhi vi lasciai la vita mia, Edna!
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