Si sente sempre più spesso parlare di “riviste multimediali“, anche se il significato di questo termine è ancora poco chiaro o del tutto sconosciuto alla maggior parte delle persone (nonché tra gli addetti ai lavori). La confusione con le riviste digitali in pdf, i portali web, le riviste scaricabili tramite “app” è decisamente elevata: per questo motivo è doveroso fare chiarezza sull’argomento. Per definizione una rivista multimediale è un media innovativo che integra diversi modi di comunicare in un unico “contenitore”; inoltre, non ha vincoli di periodicità e di diffusione, essendo fruibile dall’utente in qualunque momento, in qualsiasi luogo del pianeta, senza dover installare nulla sul proprio computer o smartphone (come invece è necessario fare per leggere i PDF o scaricare le web App). Basta avere una connessione internet. Il punto di forza della comunicazione multimediale è il fatto di poter integrare testo e immagini con contenuti multimediali e interattivi; ciò permette di distaccarsi dal classico concetto di rivista statica come quelle cartacee o in formato PDF on-line. Se da un lato la rivista multimediale è una novità editoriale al passo con i tempi, è altrettanto vero che, per via della sua natura rivoluzionaria, c’è ancora molta difficoltà a riconoscerne il reale valore e potenzialità. Spesso infatti si tende a confonderla con media che sono a tutti gli effetti semplici trasposizioni di pubblicazioni pensate per la stampa e che non offrono possibilità aggiuntive se non qualche banale collegamento ipertestuale. Un esempio ricco e rappresentativo di quanto si possa fare con questo mezzo è la rivista multimediale Fai da te facile.
Si tende a non distinguere il concetto di “digitale” con quello di “multimediale”; oggi una buona parte di editori italiani propone una “rivista multimediale”, ma nella realtà offre una semplice “rivista digitale” che altro non è che una trasposizione on-line del PDF utilizzato per la stampa su carta; questo non può e non deve essere considerato un prodotto multimediale.
È bene fare un chiarimento: il PDF (Portable Document Format) è un formato di file nato negli anni ’90 utilizzato per scambiare documenti, indipendentemente da software, hardware o sistema operativo e rappresenta ancora oggi lo standard qualitativo per la produzione di documenti finalizzati alla stampa su carta. I PDF caricati online possono contenere collegamenti ipertestuali a link esterni, a link interni e poco più. Il PDF è quindi utilizzato dalle case editrici per digitalizzare le riviste cartacee, ma di fatto non si può parlare di prodotto al passo coi tempi, né tantomeno di ultima generazione. Si tratta di un formato di file destinato a essere superato dalle più moderne versioni “multimediali”.
La rivista multimediale fa dell’interattività uno dei suoi punti di forza e si contraddistingue per la varietà di contenuti interattivi offerti, non solo tramite link esterni con rimandi a informazioni specifiche, ma anche (e soprattutto) attraverso approfondimenti video, spiegazioni audio, animazioni grafiche, immagini zoomabili e inviti all’azione (call to action) specifici. Per riassumere il concetto in una sola frase potremmo definire un paradigma secondo il quale “tutte le riviste multimediali sono riviste digitali, ma non tutte le riviste digitali sono riviste multimediali“. Una rivista multimediale è realizzata in HTML5, un specifico linguaggio informatico che consente di trasformare file digitali statici in file interattivi, cioè riviste sfogliabili (o flipbook) integrate da animazioni video, effetti, link di approfondimento e quant’altro. Le riviste multimediali scritte in linguaggio HTML5 hanno diversi vantaggi:
In Italia sono moltissime le realtà editoriali che offrono al pubblico versioni digitali di riviste cartacee in semplice formato PDF; al contrario, sono quasi inesistenti le riviste multimediali. Una delle principali criticità sta nel fatto che attualmente molte realtà “spacciano” semplici file statici come riviste multimediali, per poi ridurre l’utente a leggere un PDF senza interattività alcuna. È decisamente raro trovare una rivista multimediale degna di questo nome in Italia. Uno dei pochi esempi è PLUS, magazine digitale che tratta di innovazione, investimenti, welfare ed energia, che all’interno dei testi inserisce link di approfondimento e video in anteprima. Ma si può fare di più… Questo “di più” l’ha fatto sicuramente Edibrico, la casa editrice leader da oltre 40 anni nella divulgazione del Do it Yourself, che con il suo Fai da te Multimediale ha creato un prodotto editoriale di eccellenza. Non ci sarà da meravigliarsi se questa rivista multimediale verrà presa come riferimento standard per il settore.
All’interno di ogni numero di Fai da te multimediale, fruibili gratuitamente ogni due mesi al link www.faidatefacile.com, è presente una vera e propria miniera di contenuti in oltre 100 pagine per numero.
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