Terremoto politico giudiziario tra Milano e Varese: arresti eccellenti

Un vero e proprio terremoto politico giudiziario si è verificato stamani in Lombardia. I Carabinieri di Monza e la Guardia di finanza di Varese hanno eseguito 43 ordinanze di custodia cautelare, di cui 12 in carcere, nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Dda milanese. Nel mirino delle forze dell’ordine sono finiti due gruppi criminali operativi tra Milano e Varese costituiti da esponenti politici, amministratori pubblici e imprenditori. Gli indagati sono accusati a vario titolo di associazione per delinquere aggravata dall’aver favorito un’associazione di tipo mafioso, corruzione e turbata libertà degli incanti, finalizzati alla spartizione e all’aggiudicazione di appalti pubblici. Tra gli arrestati, spiccano i nomi di Pietro Tatarella, candidato di Forza Italia alle Europee del prossimo 26 maggio, e del sottosegretario forzista della Regione Lombardia, Fabio Altitonante. Sono 95 in totale le persone indagate a vario titolo per associazione per delinquere aggravata dall’aver favorito un’associazione di tipo mafioso, finalizzata a corruzione, finanziamento illecito ai partiti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, false fatturazioni per operazioni inesistenti, auto riciclaggio e abuso d’ufficio, nell’inchiesta coordinata dal Procuratore Aggiunto e responsabile della Dda Alessandra Dolci e dai pm Silvia Bonardi, Adriano Scudieri e Luigi Furno. Delle 43 persone destinatarie del provvedimento, firmate dal gip Raffaella Massacrino, 12 sono finite in carcere, 16 ai domiciliari, 3 con obbligo di dimora e 12 con obbligo di firma. Di queste solo 9 sono accusate di associazione a delinquere. Sono duecentocinquanta i militari, tra carabinieri e finanzieri impegnati dalle prime luce dell’alba nell’esecuzione misure cautelari nelle province di Milano, Varese, Monza Brianza, Pavia, Novara, Alessandria, Torino e Asti. Nell’ambito dell’inchiesta risulta anche un episodio di “istigazione alla corruzione” nei confronti del Governatore lombardo, Attilio Fontana, che è parte offesa e non risulta indagato. Da quanto si è saputo, il Presidente non avrebbe denunciato l’episodio. Fontana nei giorni scorsi si sarebbe anche recato al Palazzo di giustizia milanese pare per chiarire l’episodio. L’episodio di istigazione alla corruzione nei confronti di Fontana è contestato all’ex coordinatore provinciale di Forza Italia a Varese, Nino Caianiello. Nel frattempo nella maxi inchiesta il consigliere regionale forzista Fabio Altitonante, accusato di corruzione, è finito agli arresti domiciliari, mentre il consigliere comunale milanese e vice coordinatore regionale di Forza Italia Pietro Tatarella, candidato alle Europee, è finito in carcere. Per entrambi l’accusa è associazione per delinquere e corruzione.

Redazione

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