Il migliore è Lautaro Martinez. In Europa League entra da uomo del destino nerazzurro, diventando subito decisivo. Nella sua partita non c’è solo il rigore-gol, ma anche grande movimento, una girata perfetta sulla quale Strebinger fa un miracolo opponendosi con il corpo, tante spallate agli avversari.
I nerazzurri non entusiasmano ma passano in Austria. L’Inter deve rinunciare all’ex capitano Icardi e si affida al vice Maurito. Il Toto si guadagna il rigore quando la fine del primo tempo è vicina. Si mette il pallone sotto il braccio e segna il gol della vittoria. E’ il settimo stagionale, nell’andata dei sedicesimi contro il Rapid. Sfida anche la curva dell’Allianz Stadion, con le corna del toro in segno di esultanza mostrate sotto gli ultrà biancoverdi, che lo sommergono di fischi.
Non è brillante l’Inter ma vince in Austria. Il caso Icardi è ancora freschissimo e giocare senza Mauro (per la quarta volta nella stagione, la prima dal 3 novembre contro il Genoa) non è certo semplice. In più Nainggolan e Perisic non sono nella serata migliore. Politano si dà da fare, ma anche lui non riesce a incidere e poi lascia il posto a Candreva. Ancora da rivedere Cedric, mai propositivo e spesso richiamato dalle urla di Spalletti. A Vienna si merita l’ennesima segnalazione Handanovic. Alla prima da capitano, lo sloveno fa a lungo da spettatore ma quando serve è decisivo ed acclamato.
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