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Matteo Salvini e Luigi Di Maio mettono Enrico Mentana alla guida del Tg1

Luigi Di Maio e Matteo Salvini lavora al riassetto del servizio pubblico televisivo. Il leghista è giù annunciato che “i partiti non saranno fuori, ma faranno scelte intelligenti. Dobbiamo nominare noi. Faremo scelte equilibrate e intelligenti, a differenza di chi ci ha preceduto, perché alcuni tg della Rai sembrano quelli degli anni ’20 e degli anni ’30. Non faccio nomi e cognomi, lascio giudicare ai telespettatori”. Il punto di equilibrio prevede che nessuna delle due forze politiche possa avere un peso maggiore dell’altra nel controllo dell’informazione pubblica. Secondo i rumors la direzione del Tg2 andrà alla Lega mentre quella del Tg3 sarà indicata dal M5s. La poltrona più ambita, la guida del Tg1, su cui Salvini non intendeva mollare e che rischiava di far saltare l’accordo, sarà occupata da profilo super partes. Per la guida del telegiornale della prima rete nazionale si cerca un nome che stia bene sia a leghisti che grillini. In modo da non sbilanciare verso una sola forza politica tutto il potere dell’informazione pubblica. Enrico Mentana è una soluzione. Si profilerebbe, inoltre, il ritorno sulla tv di Stato di Giovanni Floris ma non è ancora chiaro con quale ruolo. Per la poltrona del Tg2 si ipotizzano il vice direttore di Rai1 Gennaro Sangiuliano e la giornalista Grazia Graziadei. La direzione del Tg3 dovrebbe andare a Milena Gabanelli a ad Alberto Matano, un fedelissimo del sottosegretario alle Pari opportunità Vincenzo Spadafora. A fine giugno scade il Consiglio di amministrazione di viale Mazzini. Sul tavolo ci sono le poltrone del Cda e la nomina del direttore generale. Riproposto lo schema a specchio: presidenza del Cda ai Cinque stelle e direttore generale alla Lega. Il 30 giugno Monica Maggioni e gli altri componenti lasceranno: 236 sono le candidature presentate per occupare la poltrona nel Cda. Se dovesse essere confermata la presidenza in quota M5s, sul campo ci sarebbe l’opzione di Carlo Freccero, già componente del vecchio Cda. Per il ruolo di direttore generale due i nomi: Ferruccio de Bortoli e Fabrizio Salini, ex La7 oggi al vertice di Stand by. L’ex direttore del Corriere della Sera avrebbe un profilo più giornalistico mentre Salini più manageriale.

Redazione

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