La comunicazione per gli italiani all’estero: come e perché, secondo il fondatore Philip Baglini
Tra gli innumerevoli aspetti dell’emigrazione italiana, che ancora sfuggono ad una conoscenza non epidermica, ma seria e consapevole, c’è la questione della comunicazione. Esiste, infatti, un’insospettata e vasta rete di stampa italiana all’estero, costituita da giornali, periodici, testate on line, radio e televisioni. Davvero un efficiente sistema di mezzi di comunicazione che copre gran parte del pianeta, se si considerano i continenti e i paesi raggiunti in un secolo e mezzo dall’emigrazione italiana. Alto il potenziale dei lettori, sia tra gli oriundi italiani nel mondo – che le stime attestano intorno agli 80 milioni – sia tra gli italiani in patria. Una rilevazione di cinque anni fa ha censito all’estero ben 775 testate: 455 tra giornali, periodici e testate on line, cui s’aggiungono 274 radio e 46 televisioni che trasmettono programmi in lingua italiana. Dunque, una potente rete di comunicazione in lingua italiana o bilingue (italiano e idioma locale) che raggiunge ogni giorno milioni di lettori e ascoltatori in oltre sessanta paesi, diventata più pervasiva e penetrante con lo sviluppo del web su telefoni cellulari, tablet, sui vari Social Network e Youtube. E tutto questo sebbene si debba pure registrare come negli ultimi anni, a causa della crisi economica di dimensione planetaria, molte testate ne abbiano gravemente risentito, fino alla chiusura, specie in quei paesi dove i morsi della recessione si sono fatti sentire di più falcidiando il mercato pubblicitario, fonte rilevante di finanziamento del settore. E tuttavia resta una rete d’informazione della quale non sempre si ha un’avvertita percezione delle potenzialità. Se solo l’Italia pensasse in una qualche maniera d’investire su una tale risorsa, quanto se ne potrebbe ricavare in termini di promozione sul mercato mondiale del made in Italy, del gusto e dello stile italiano, oltre che della nostra lingua e cultura. Dopo questa premessa, facciamo un salto in Gran Bretagna, dove nel 2015 si sono registrati oltre 57mila arrivi dall’Italia, con un aumento del 37 per cento rispetto all’anno precedente. La Gran Bretagna, dove già la comunità italiana ha una significativa dimensione numerica, è certamente uno dei paesi più scelti dalla nostra nuova emigrazione che, nell’ultimo decennio, ha quasi raggiunto il milione di espatri. Un’emigrazione certamente diversa da quella delle ondate migratorie dei due secoli precedenti, e nondimeno deve far molto riflettere. Si tratta, infatti, in gran parte di giovani laureati, talvolta con master e dottorati nel loro curriculum. Ma ora fermiamoci a Londra, dove ormai vivono 250mila italiani, secondo i dati diffusi dall’Idos, e consideriamo quanta importanza abbia, in un contesto del genere, la comunicazione destinata alla comunità italiana. E dunque quanto sia stata rilevante la nascita a Londra d’una radio per gli italiani, LondonONEradio, per iniziativa di un toscano emigrato nella capitale inglese, Philip Baglini. Una radio che sta raccogliendo consensi crescenti ed un successo davvero molto lusinghiero. In effetti una radio italiana, prendendo a prestito frequenze della Bbc, a Londra era nata nel 1938, la famosa Radio Londra. Chiuse nel 1981. Ci ha pensato Philip Baglini a farla rinascere, sotto vesti sicuramente più adeguate ai gusti e alle esigenze dei tempi. Filippo Baglini è nato a Pietrasanta, in provincia di Lucca, ma è cresciuto a Pontasserchio, un borgo proprio alle porte di Pisa. All’Università di Pisa nel 2003 si è laureato in Fisica nucleare, sebbene i suoi interessi abbiano anche spaziato nel giornalismo, nella filosofia e nella teologia, oltreché in campo umanistico e letterario dove ha esercitato la sua creatività scrivendo poesie e racconti. Gli incontri con Alda Merini e Romano Battaglia lo hanno convinto a dare alle stampe i suoi lavori. Tre finora i libri pubblicati, una silloge poetica (Cento poesie d’amore) e due volumi di racconti (Passi nel silenzio, Intervista con le stelle). Emigrato oltre un decennio fa a Londra, Philip Baglini è amministratore delegato (Ceo) della International Communication & Service Ltd (ICS), una società di comunicazione e servizi. Il suo interesse per il giornalismo, l’attenzione verso la comunità italiana, una spiccata sensibilità e il desiderio di sperimentare un modello di comunicazione più adatto alle esigenze culturali e sociali, lo hanno presto portato a fondare e dirigere l’Italoeuropeo, testata on line prevalentemente in lingua inglese, con una redazione di giornalisti italiani e inglesi, liberi e indipendenti, tutti laureati ed esperti nei settori che vanno dall’editoria ai social media, dalla scienza alla sociologia. E successivamente a far nascere LondonONEradio, un network di grande successo. La radio ha subito attirato l’interesse del Consolato Generale d’Italia, che ha poi concesso il suo patrocinio, e della stessa Rai, incuriosita dal palinsesto dei programmi e dal linguaggio così apprezzato, specie dal mondo giovanile. “Abbiamo voluto far rinascere una radio per gli italiani a Londra – afferma Baglini -. Gli italiani, ovunque si trovino, portano innovazione, creatività, senso della bellezza, gusto, stile e passione. Proprio le caratteristiche che ci hanno resi famosi nel mondo, le stesse sulle quali fonda le basi il progetto di LondonONEradio.” E infatti è stato subito un successo, sia per il gradimento espresso con gli ascolti da parte della comunità italiana, sia anche per il pubblico crescente che segue da tutto il mondo in streaming le trasmissioni, sul sito web della radio (www.londononeradio.com). In poco più d’un anno oltre 500 giovani artisti da tutto il mondo la radio ha proposto, realizzando eventi in diretta e concerti in tutta Londra. Oltre 65mila ascolti in totale e 413 trasmissioni in diretta (live show) di eventi e concerti. Chiediamo a Philip Baglini di raccontarci questa avventura, ponendogli alcune domande.
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