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Vibo Valentia, confiscati gli atelier “Le Spose di Chiara”

I Finanzieri, coordinati dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, hanno confiscato beni nella disponibilità dell’imprenditore Ettore Tassi. Si tratta di due imprese che operano nel settore del confezionamento di abiti da sposa con sede a Vibo Valentia, di rapporti finanziari e di innumerevoli beni immobili, tra cui una villa con piscina situata in Ricadi, il tutto per un valore stimato pari a quasi 6 milioni di euro.

Il provvedimento, emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria, rappresenta l’epilogo dell’indagine svolta dal Nucleo di Polizia Tributaria – Gico di Reggio Calabria, che ha permesso di accertare un’ingiustificata discordanza tra il reddito dichiarato – pari in diverse annualità a zero – e il patrimonio a disposizione, direttamente o indirettamente, di Ettore Tassi. L’imprenditore, secondo gli inquirenti, sarebbe appartenente alla cosca di ‘ndrangheta Molé di Gioia Tauro con radicate ramificazioni operative in varie regioni italiane.

La Finanza ha acquisito diversi documenti, tra i quali contratti di compravendita di beni immobili, di quote societarie, atti notarili, scritture private, necessari a ricostruire ogni singola operazione economica effettuata dall’imprenditore e dal proprio nucleo familiare. In questo modo è stato evidenziato un arricchimento decisamente anomalo, se rapportato alla corretta capacità reddituale dichiarata dai soggetti.

Tassi era stato già sottoposto alla misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno per due anni e, da ultimo, condannato, nel 2006, alla pena detentiva di anni quattro e mesi sei di reclusione per i delitti di associazione per delinquere di tipo mafioso, rapina tentata, furto e detenzione illegale di armi.

In particolare, l’attività della Guardia di finanza ha consentito di confiscare la totalità delle quote sociali e del patrimonio aziendale di due noti atelier di abiti da sposa i quali, sebbene formalmente intestati alle figlie di Tassi, erano nella disponibilità di fatto di quest’ultimo. I due atelier erano stati costituiti dalle figlie dell’imprenditore in rapida successione tra il 2011 ed il 2012, nonostante l’assenza da parte di queste ultime della necessaria capacità finanziaria per far fronte all’avvio delle iniziative imprenditoriali.

Sono stati confiscati: l’intero patrimonio aziendale della ditta individuale “Le Spose di Chiara” di Chiara Tassi, con sede nel comune di Vibo Valentia; la totalità delle quote sociali e del patrimonio aziendale (comprensivo di conti correnti e mobili registrati) di “Le spose di Chiara s.r.l.”, con sede legale nel comune di Ionadi e unità locale nel comune di Vibo Valentia; numerosi fabbricati e terreni siti nel comune di Ricadi, tra cui una lussuosa villa sita in località Fortino Santa Maria; due depositi a risparmio nominativi, il tutto per un valore complessivo stimato pari a quasi 6 milioni di euro.

Redazione

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