“Le primarie Pd sono taroccate. Il presidente di seggio della sezione Lama a Milano – scrive Beppe Grillo sul suo blog – ha detto: ‘Una partecipazione cinese inaspettata alle primarie del centrosinistra di Milano e una serie di operazioni sospette: non capiscono e non sanno leggere l’italiano e aprono la scheda per sapere dov’è il nome. Il sospetto che non ci fosse questa consapevolezza di cittadini che sanno cosa stanno facendo io l’ho maturato'”.
“Le cronache – accusa il comico genovese – raccontano che ‘alcuni cinesi si sono registrati e hanno aspettato le indicazioni per votare, altri hanno fatto riferimento alla traduttrice e altri ancora giravano per la sezione chiedendo ingenuamente ai rappresentanti ai seggi per chi avrebbero dovuto esprimere la preferenza” e che “alcuni cinesi assistevano, altri volevano entrare per accompagnare l’amico e insegnargli come votare. Dopo 1, 2, 3 operazioni sospette ho deciso che doveva entrare un cinese alla volta’. Il candidato sindaco Pd a Milano non sarà scelto dai milanesi o dai militanti Pd (esistono ancora?) ma da cinesi che sanno a malapena parlare l’italiano. Un #PdMadeInChina”.
Matteo Renzi “seccato” dalla caustica polemica ingaggiata da Beppe Grillo ha replicato così: “Hanno sempre da ridire sulle nostre primarie, quelli che mandano cinquanta persone a fare click. Si lamentano delle nostre primarie con migliaia di persone, siamo gli unici ad avere il coraggio a farle, gli altri si mettono a fondo campo e parlano”.
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