Si tratta di una quindicina di opere. Tra le opere trafugate anche cinque dipinti del Tintoretto, e capolavori di Peter Paul Rubens, di Mantegna, del Pisanello, di Jacopo Bellini, di Giovanni Francesco Caroto, di Hans de Jode e di Giovanni Benini.
Tre malviventi armati con il volto coperto hanno minacciato e immobilizzato l’unica guardia giurata privata presente e la cassiera, che è stata immobilizzata e imbavagliata con il nastro adesivo e tenuta sotto costante controllo da parte di uno dei malviventi. Gli altri intanto hanno costretto il vigilante ad accompagnarli nelle sale dove hanno rubato i quadri.
Tra le opere trafugate ci sono “La Madonna della quaglia” del Pisanello, il “Ritratto di bambino con il disegno” di Giovanni Caroto, “San Girolamo penitente nel deserto” di Jacopo Bellini.
Per il sindaco Flavio Tosi si è trattato di un furto su commissione. “Erano dei professionisti, sapevano cosa prendere e conoscevano il Museo”, ha detto il primo cittadino. “Si tratta di 11 capolavori e quattro opere minori. Sicuramente qualcuno li ha mandati, perché si sono mossi con abilità, andando a colpo sicuro. Tra i dipinti rubati ci sono capolavori di Mantegna, Rubens, Pisanello; praticamente le opere più preziose esposte”.
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