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Bologna, Campus 1088 la riconversione dell’area Staveco in nuovo polo universitario

Via libera al masterplan di “Campus 1088”, il nuovo polo universitario dell’Alma Mater Studiorum nell’area ex Staveco. L’insediamento universitario – compreso tra viale Panzacchi e la collina verso San Michele in Bosco – sorgerà su un’area di circa 95.000 metri quadri di cui 47.000 metri quadri edificabili e 43.000 metri quadri destinati a verde. Dato rilevante, la priorità studentesca: dei 47.000 metri quadri edificabili oltre 20.500 metri quadri sono destinati agli studenti italiani e internazionali (aule, biblioteche, sale studio, spazi espositivi, spazi sportivi), oltre 19.000 metri quadri ai Dipartimenti, circa 7.000 metri quadri ai pubblici esercizi e al commercio di vicinato (bar, mensa, negozi, palestra).

Perché “Campus 1088”? Si recuperano le fabbriche storiche come esempio di valorizzazione dell’archeologia industriale e si configura l’area come perfetta e prodigiosa cerniera tra collina e centro storico. Si crea una interazione tra l’immensa area verde della collina e i numerosi e variegati plessi, e si mettono in dialogo città e università grazie anche a specifici spazi di incontro, quali la basilica e il faculty club. Infine si caratterizza il Campus con un triplice Polo scientifico e didattico delle Arti, dell’Information Technology, dell’Economia Management e Statistica.

Il piano è stato presentato dal Sindaco Virginio Merola e dal Rettore dell’Università di Bologna Ivano Dionigi. “Onoriamo un impegno che avevamo preso insieme al rettore Dionigi su un lavoro comune – afferma il Sindaco – ci avviamo così alla fase decisiva di realizzazione, che dovrà essere concordata con la nuova amministrazione universitaria e con l’Agenzia del demanio. Ma sono orgoglioso, perché da stabilimento di veicoli da combattimento stiamo trasformando questo luogo in stabilimento di veicoli di conoscenza: non c’è segno migliore per il futuro di Bologna”.

Il documento – che mette a frutto la sperimentazione del “Laborario Staveco” e che è stato elaborato congiuntamente da architetti e ingegneri del settore Edilizia e dai docenti architetti e ingegneri dell’Ateneo – traccia le linee di sviluppo programmatiche e le strategie di indirizzo per questa area di proprietà dello Stato oggetto di un Programma Unitario di Valorizzazione (PUV) che il Comune ha inserito prima nel Piano Strutturale Comunale e poi nel Piano Operativo Comunale (POC) di Rigenerazione di patrimoni pubblici, approvato dal Consiglio comunale il 21 settembre scorso: il nuovo strumento urbanistico che il Comune si è dato per governare le trasformazioni delle aree dismesse innescando e sostenendo processi di rigenerazione urbana.

La presentazione del masterplan è un’altra importante tappa del cronoprogramma definito all’atto della firma del primo accordo per il recupero e la valorizzazione dell’area Staveco tra l’Alma Mater e il Comune di Bologna il 5 marzo 2014.

Redazione

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