La Polizia municipale ha fermato un Mercedes V250 tedesco per un controllo, trovando alla guida una persona di nazionalità cingalese senza patente, poiché sospesa a tempo indeterminato. Gli agenti hanno eseguito quindi l’immediato fermo amministrativo del veicolo per tre mesi e contestato la responsabilità penale al conducente.
Dato che l’uomo non forniva informazioni sufficienti sulla provenienza del veicolo, che non era di sua proprietà, gli agenti hanno iniziato un’attività di indagine, che ha permesso di ricostruire un delicato intreccio. L’automobilista era in realtà un autista, incaricato di trasportare i veicoli dei clienti di alcune strutture alberghiere dal centro città ad una rimessa decentrata, dove venivano custoditi durante il soggiorno. Il monovolume Mercedes, noleggiato in Germania, era stato infatti affidato all’autista da un albergo del centro, che aveva accolto e registrato poco prima una famiglia tedesca.
Dagli accertamenti è emerso che il titolare della ditta di trasporto auto, al quale diverse strutture del centro si rivolgevano, non solo stava impiegando il dipendente in modo irregolare, ma non aveva neppure comunicato al Comune l’inizio dell’attività di autorimessa, svolta tra l’altro in una struttura priva del regolare certificato di prevenzione incendi prescritto dai Vigili del fuoco. L’area dove venivano ricoverate auto di pregio, quali Mercedes, Ferrari e Porsche, aveva infatti una dimensione superiore ai 300 metri quadri, dimensione per la quale il Cip è obbligatorio.
In seguito agli accertamenti, la Polizia municipale ha ricostruito anche responsabilità a carico del titolare della ditta, relative alla mancata comunicazione dell’utilizzo dell’immobile ai fini dell’applicazione della tariffa di igiene ambientale. Oltre alla segnalazione all’autorità giudiziaria per il conducente che guidava senza patente -sanzione penale da 2.257 a 9.032 euro- la situazione è stata perciò segnalata anche a Solori per il recupero della Tia, Vigili del Fuoco per il Cip, e Ispettorato del lavoro per l’impiego di manodopera irregolare. Sono in corso accertamenti presso l’Agenzia delle entrate per verificare se i redditi dichiarati dall’imprenditore negli ultimi anni sono coerenti con i contratti in essere con le diverse strutture ricettive.
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