“E’ un momento storico per la città di Roma – ha dichiarato Alessandra Cattoi, assessora al Patrimonio, Politiche UE, Comunicazione e Pari Opportunità – ed è giusto esserne orgogliosi. Dopo la trascrizione dei matrimoni gay contratti all’estero, costituisce un altro grande passo in avanti sul fronte dei diritti civili e delle libertà, in cui crediamo fermamente. L’istituzione del registro delle unioni civili ha effetti pratici sulla vita delle persone. In linea con le principali direttive europee e internazionali, e con il rifiuto di ogni discriminazione sancito dallo statuto di Roma Capitale, l’Amministrazione capitolina si impegna, infatti, ad assicurare a chi si iscriverà una serie di servizi da cui oggi le cosiddette coppie di fatto sono escluse. In particolare questo principio di uguaglianza si applica in tutti gli ambiti di competenza dell’Amministrazione, come ad esempio la casa e i servizi sociali. Questo è ciò che può fare un ente locale, in attesa che il Parlamento approvi quanto prima una legge per il riconoscimento delle unioni civili che si aspetta da troppi anni”.
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