Nel giro di un anno e a seguito di lavori di ristrutturazione e riorganizzazione degli spazi la cascina potrà ospitare una cinquantina di persone e il terreno tornerà ad essere coltivato con l’inserimento lavorativo di persone con disabilità e adulti in difficoltà (personale cooperative B). Nel frattempo, per diventare subito luogo aperto alla cittadinanza, ospiterà attività e eventi tra cui la visite di scolaresche milanesi e di altre città d’Italia impegnate in programmi studio del fenomeno mafioso e del ripristino della legalità. La Cascina, in vista di Expo 2015, ospiterà una piccola foresteria e ostello della gioventù. Fino ad oggi il bene era stato custodito da Fondazione Progetto Arca con un’assegnazione temporanea.
Alla presentazione della riqualificazione della cascina (“Casa Chiaravalle, da un luogo per uno a un luogo per tutti” il titolo del progetto) hanno partecipato anche il Presidente del Consiglio di Zona 5, Aldo Ugliano, il Presidente della Commissione comunale antimafia, David Gentili, il sindaco di Buccinasco, Giambattista Maiorano e Davide Saluzzo di Libera.
“Quando lo scorso giugno – ricorda l’assessore Majorino – la Prefettura ci ha consegnato questo bene con procedura d’urgenza, affinché fosse messo in sicurezza abbiamo subito pensato alla realizzazione di un pensionato sociale dove poter ospitare soprattutto famiglie rimaste senza casa. Un utilizzo perfetto per un complesso immobiliare così grande. Nel giro di soli sei mesi, con un bando, il bene è stato assegnato e il consorzio Sis lo aprirà al più presto alla cittadinanza con le prime iniziative. Questo è il bello di restituire alla legalità e alla collettività ciò che era stato acquisito con attività illecite. Una realtà sempre più diffusa a Milano, che ha centinaia di beni confiscati alle mafie, oggi quasi tutti impiegati con finalità sociali”.
“Prosegue l’attività dell’amministrazione comunale nell’assegnazione di beni non utilizzati, sia pubblici sia privati – sottolinea la vicesindaca De Cesaris – affinché tornino ad avere una funzione e non diventino motivo di insicurezza, degrado sociale e di illegalità. Dall’inizio del mandato abbiamo fatto uno sforzo enorme per assegnare con bando, in modo regolare e trasparente e con moduli diversi, spazi non utilizzati da tempo. Il processo per il riuso degli edifici pubblici deve essere avviato anche per quelli privati. Nessun esproprio, ma semplicemente di volontà di recuperare ciò che da anni è in stato di abbandono”.
La Lombardia e Milano sono tuttora ai primi posti in Italia per numero di immobili e aziende confiscate alle mafie: secondo i dati della Anbsc (Associazione nazionale beni sequestrati e confiscati), sono quasi mille i beni sequestrati in Lombardia (quarta in Italia dopo Sicilia, Campania e Calabria e prima della Puglia), di cui la metà nella sola provincia di Milano. A Milano città, tra aziende e immobili sono stati più di 450 i beni sequestrati. L’assessorato alle Politiche sociali ha attualmente in carico 158 unità immobiliari di cui 144 già assegnate. Ogni anno a novembre si svolge a Milano il Festival dei Beni Confiscati alle Mafie. La prossima edizione sarà realizzata in gemellaggio con la città di Palermo in un più che ideale asse per la legalità dal nord al sud dell’Italia.
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