Botte con un casco, una spranga di ferro e alcuni coltelli dalla ex moglie romena, completamente ubriaca, e da due connazionali della donna. E’ quanto ha subito un romano di 38 anni che, sottrattosi a stento al pestaggio, ha chiamato il 112. Medicato al San Filippo Neri, è stato dimesso con 25 giorni di prognosi per trauma cranico, frattura del naso e varie ferite al volto; i tre aggressori, incensurati, sono finiti in manette; la piccola, su disposizione del Tribunale per i minorenni, è stata affidata ai nonni paterni.
L’episodio, alla cui base ci sarebbero propri dissidi legati all’affidamento della bambina, è accaduto la scorsa notte, quando il padre, contattata telefonicamente l’ex moglie, si è reso conto che era ubriaca e quindi si è recato presso l’appartamento di via Svampa per farsi dare la figlia. Una volta arrivato, i tre, tutti in evidente stato di ebbrezza, dopo aver respinto le sue richieste gli si sono scagliati contro.
Quando i carabinieri del Nucleo radiomobile sono entrati in casa, sono stati a loro volta accolti a graffi e sputi dalla donna che è stata bloccata e fatta salire sull’autoradio, a bordo della quale ha continuato a insultare i militari tentando anche atti di autolesionismo. Insieme con i due amici, dovrà rispondere delle accuse di lesioni personali gravi, violenza privata, sequestro di persona e resistenza a pubblico ufficiale.
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