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Petilia Policastro, amministratori locali abbandonano convegno del Rotary dopo aver portato i propri saluti

Il Parco nazionale della Sila e la viabilità. Su questi due importanti volani di sviluppo per l’Entroterra ed il Marchesato crotonese, si è svolto il convegno annuale del “Rotary club” di Petilia Policastro presieduto da Giuseppe Cavarretta. Numerose le proposte messe sul tavolo dall’associazione nel corso di dibattito confronto che avrebbe potuto produrre qualche frutto in più, se fosse state prese sul serio dalle Istituzioni. A partire dalla vice presidente della regione Calabria Antonella Stasi che ha dissertato l’incontro sino al presidente della provincia crotonese   Stanslao Zurlo ed al sindaco petilino Dionigi Fera che, portati i propri saluti all’incontro, hanno deciso di non prendere parte alla prosecuzione del convegno lasciando col classico cerino acceso fra le dite gli organizzatori ed i tecnici chiamati a relazionare.  Per quanto riguarda il Parco nazionale della Sila che nella provincia di Crotone ha prodotto ancor meno di quanto è stato prodotto nelle provincie di Cosenza e Catanzaro, ha relazionato l’ingegner Antonio Luzzi che ha portato i saluti dell’ Ente Parco. A sua detta, sono ancora numerose le potenzialità boschive che rappresentano un vero e proprio elemento di forza per la Calabria. Nel suo intervento, purtroppo, nessun accenno alle numerose centrali di biomassa che secondo gli ambientalisti calabresi non si accontentano di bruciare i resti delle pulizie dei boschi contribuendo fattivamente ad un becero disboscamento che riguarda l’Altopiano silano e nessun accenno a quei Comuni che nel territorio del Parco nazionale della Sila, a causa dei tagli ai finanziamenti da parte dello Stato troppo frequentemente non trovano di meglio da fare che vendersi interi lotti boschivi. L’ ultimo intervento in questa direzione quello del comune di Mesoraca che il prossimo 26 giugno metterà a l’asta due lotti boschivi che sommano al loro interno ben 1000 alberi al prezzo di  euro 42.934,69  nelle zone “Fosso del Grubbo”  e “Macchia di Tiano”.  Per quanto riguarda la viabilità l’attenzione dei partecipanti all’iniziativa è stata ancora una volta polarizzata dalla distanza che divide il Marchesato crotonese non solo con le maggiori arterie di comunicazione che sono la 107 Crotone Cosenza e la 106 Taranto Reggio Calabria, ma anche dal capoluogo di provincia Crotone dove a 45 km ed oltre 200 curve da Petilia è situato l’Ospedale con il pronto soccorso più vicino.  Presidio sanitario, quest’ultimo, davvero troppo lontano per gestire l’emergenza come dimostrano le numerose persone che, nel corso degli anni, sono morte prima di arrivarci all’Ospedale più vicino. Da più lustri, contro tale lontananza, combatte inascoltato o quasi, il cordinamento di “Diritto al Mare” presieduto da Masino Medaglia. Dopo anni di lotte e speranze mancate, nella scorsa legislatura, essendo presidente della provincia di Crotone Sergio Iritale e suo vice con la delega ai lavori pubblici Emilio De Masi, i lavori per una strada di collegamento fra Petilia e Crotone sono partiti, ma a distanza di anni e dopo la spesa di oltre 15 milioni di euro per poco più di una trentina di chilometri ci si rende conto che nella progettazione ci sono stati degli errori e la zona in cui la stessa strada dovrebbe passare è talmente franosa da registrare numerose frane ancor prima della chiusura dei cantieri. Ecco perché l’incontro del Rotary, nel corso dei quali l’ingegner Antonio Bevilacqua e l’architetto Rosario Marrazzo hanno presentato due percorsi alternativi era troppo importante da non poter essere sottovalutato dagli Amministratori locali che si sono allontanati dopo aver offerto i propri saluti e prima di ascoltare le proposte.

Evidentemente le parole più vere della serata rimangono quelle dell’arcivescovo di Crotone e Santa Severina mons. Domenico Graziani secondo cui  la Calabria è caratterizzata da  “una mediocrità dilagante nella classe politica che tenta di isolare le positività esistenti nella società civile calabrese quasi nella paura di essere scalzati dalle stesse dai luoghi in cui si gestisce il potere”.   Tornando ai due progetti comunque presentanti nel cors0del convegno, il primo è relativo al nuovo tracciato della 106 che dovrebbe collegare Crotone a Catanzaro con una bretella nell’Entroterra lungo un tracciato di appena 55 km percorribile in meno di un’ora. L’altro progetto viario illustrato, invece, quello relativo ad una bretella che in soli 3 km avvicinerebbe Petilia e Mesoraca alla 107. Entrambi i progetti, oltre ad essere più vicini di altri all’Entroterra dell’alto Marchesato dove sono ubicati la maggioranza dei comuni della provincia di Crotone avrebbero dei costi minori rispetto ad altri progetti alternativi.

Redazione

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