“Sul tema Tav abbiamo presentato un ordine del giorno, che è stato sottoscritto dal consigliere Buquicchio dell’IdV, affinché la politica non abdichi al suo ruolo, lasciando soli manifestanti pacifici e non, e le forze dell’ordine. Il presidente Cota oggi dichiara che “tutte le istituzioni vogliono la Tav. La vogliono i piemontesi e la vuole l’intero sistema Paese. Forse il presidente Cota non ha presenti gli almeno 50000 cittadini che hanno manifestato pacificamente domenica, a cui non è stata riconosciuta alcuna visibilità e dignità politica. E con loro la maggioranza degli amministratori della Valsusa, tutti oscurati dagli episodi di violenza che condanniamo. Noi chiediamo una riapertura del confronto, anche perché non condividiamo il progetto così come si sta configurando, chiedendo di evitare oggi interventi inutili ai fini progettuali. L’esito stesso della straordinaria partecipazione referendaria esprime una richiesta di cambiamento del modello di sviluppo e nella gestione dei beni comuni, con un conseguente cambio di rotta rispetto alla retorica delle grandi opere, nella quale quest’opera è stata concepita, e la necessità imprescindibile di coinvolgimento della comunità interessata al cambiamento. Ventitrè amministrazioni continuano a portare avanti il loro dissenso e finora hanno perseguito azioni legali, come la richiesta di sospensiva al Tar dell’appalto dei lavori del tunnel alla Cmc, o hanno denunciato il loro mancato coinvolgimento da parte dell’Osservatorio. E al di là dell’interesse che può essere considerato particolare della comunità valsusina, oggi abbiamo anche le dichiarazioni di Dario Balotta, presidente dell’Osservatorio Nazionale sulle Liberalizzazioni nei Trasporti (Onlit), per il quale “si vuole fare a debito un’opera inutile, perché i treni merci non viaggiano in alta velocità in nessun paese al mondo, che prosciugherà le tasse dello stato, senza chiedere il consenso dei cittadini. Questi sono solo alcuni degli elementi per cui riteniamo sia necessario un supplemento di approfondimento. Noi chiediamo che la Giunta Regionale si faccia promotrice della convocazione di un tavolo politico, che coinvolga tutti i soggetti interessati, che riprenda la discussione sull’opportunità dell’opera”. E’ quanto anticipa in una nota Monica Cerutti, consigliere regionale piemontese in quota a Sinistra Ecologia Libertà.
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