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Stefano Pesce si racconta

 

Stefano Pesce

Tra gli attori italiani più amati, annoveriamo Stefano Pesce, protagonista di cinema e televisione. Quando lo incontriamo, arriva con 10 minuti di ritardo, si scusa subito, è un po’ affannato, indossa abiti colorati. Gli rammentiamo la sua somiglianza con un altro attore, Stefano Accorsi, ma non sembra gradire. Il nostro non voleva essere un tentativo maldestro e poco educato. Ognuno ha una propria personalità ed un suo talento. In un’aula scolastica, dove lui è occupato a preparare gli studenti per uno spettacolo teatrale, gli abbiamo posto le seguenti domande:

 

Chi è Stefano Pesce?

E’ colui il quale vuole scoprire la verità, è per questo che fa l’attore. Osserva, individua la vita e la ripropone. Gli attori hanno degli strumenti maggiori. In questo momento sono un papà.

 

Che papà è?

Un po’ bislacco, affettuoso e nonostante questo lavoro, molto presente.

 

Che tipi di principi trasmette a Sua figlia?

Non siamo in un buon momento storico, bisognerebbe lottare chiaramente, non sottoporre i bambini a questi spettacoli. Le donne sono maltrattate. Spesso si è accusati di moralismo, è un modo di tappare la bocca a chi ne parla come me. Non si tratta solo dell’ambiente dello spettacolo. La televisione entra in tutte le case, per cui lo spettacolo e la politica appartengono a tutti, non agli addetti ai lavori. Se oggi esiste una sottocultura televisiva, la dobbiamo a chi ha costruito la televisione commerciale. La gente di sinistra si è disinteressata della televisione, dedicandosi al cinema, ormai la tv è un mezzo per fare i quattrini, non per fare sesso…Questa è l’apparenza, ciò che ci fanno credere. Cosa trasmettere a mia figlia di soli 6 anni? Cerco di insegnarle ad essere un soggetto, non un oggetto.

 

Che cosa ha segnato maggiormente la sua carriera?

La televisione mi ha dato tanta popolarità. Quando un attore arriva ai 40 anni, ha bisogno di essere conosciuto. Ho fatto anche teatro ed il teatro non dà così grande notorietà. Ho frequentato la scuola di Paolo Grassi e lavorato con Ronconi, ma la mia fortuna è stata l’incontro col cinema. Il teatro non è più un lavoro, si guadagna troppo poco oppure è uno sport per ricchi. Solo chi è davvero famoso oggi può riempire le platee.

 

Com’è Luciano Ligabue come regista?

Un cantante ha un respiro di 3 minuti …. A voi l’ardua sentenza!

 

E’ in crisi il teatro italiano oggi?

La crisi è passata, il teatro è già finito. Hanno tagliato i fondi, la maggior parte degli artisti lavora con la prosa e questa ne ha risentito tanto. Ma oggi non esistono più i grandi attori teatrali, un’esperienza teatrale importante che ho vissuto è stata con Ronconi in una tournee in tutta Europa, ma attualmente di Ronconi non ce ne sono più.

 

Che progetti ha per il futuro?

Sto scrivendo un film con una collaboratrice che parla dell’Italia. Una commedia un po’ amara, che  attraversa lo stivale grazie ad una famiglia alla quale accade di tutto.

 

Perché ha scelto di lavorare con gli studenti liceali nei laboratori teatrali?

Perché hanno in media 25 anni meno di me ed è venuto il momento che io lasci loro qualcosa, abbiamo uno scambio, anch’io ho qualcosa da imparare da loro. Mi piace mettermi alla prova e trovarmi dinnanzi nuove difficoltà.

 

Come ha scelto il testo da interpretare?

Molière era perfetto! Tanti personaggi, un’opera di mia conoscenza, rapporto generazionale tra genitori e figli e poi divertente!

 

E’ religioso?

Sono buddhista, anche se provengo da una famiglia cattolica. Il buddhismo è una religione contemporanea per la società complessa di oggi, per giungerci ho percorso un lungo cammino.

 

Lei è bolognese, c’è un odore che Le ricorda la Sua città di origine?

Stranamente non è un odore di un cibo, ma è quello dell’umidità dei portici.

 

Nomi di regista, attore ed attrice con cui Le piacerebbe lavorare

Regista Maurizio Milani, attore Claudio Gioè, attrice Sandra Ceccarelli.

 

Un augurio all’Italia

Spero che l’Italia si svegli! Siamo andati oltre il limite, abbiamo toccato il fondo..E’ arrivato il momento di tornare a galla! Dopo la catastrofe c’è sempre una ripresa e noi di catastrofe ne aspettiamo una grossa!

 

Augurandoci che il “giudizio universale” giunga presto per amore dello stato ( non è una battuta!), seguiremo Stefano Pesce nella sua rappresentazione con gli studenti, promettendovi di raccontarvi tutto!

Redazione

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