….. e, cercarti !

Di Vincenzo Calafiore

10 Febbraio 2022 Udine

“  … se ami una donna che ha in se il mare, non pretenderà mai che tu la capisca e di amarla. Ti chiede solo di essere sentita dentro te come un mare a cui sempre andare …. “

                       Vincenzo Calafiore

A volte e succede quasi sempre in quegli spazi  di vuoto dell’avvilente quotidianità di spaziare con la mente quei luoghi ameni ben custoditi dalla memoria; ed un ritorno alla felicità, quella che rimane nei ricordo ieri come oggi, domani  un’emozione che ancora vivrà con tutto il suo segreto:  “a m’arcord”,  !

Ma – Amarcord – è in se l’addio a certe stagioni di una vita, meravigliosamente vita! , che a fatica si riconosce in un oggi in cui forte e pressante la gioventù continua ad essere:

 – le stagioni permanenti – di un’esistenza gaia e spensierata.

Mio Dio, come sono cambiato! Ma che uomo sono adesso che non mi riconosco più?

C’è oggi l’imbarazzo del rimanere eternamente bambino, mentre il tempo a mia insaputa ha spolverato della soffice  neve sui capelli miei, e ciò significa che sono un vecchio; ma il mio vivere è sempre confortato  da quella emozione nel pensare, che c’è o ci sarà qualcuno che pensa a me, che mi ami per quel che sono; una volta è la mamma che non c’è più, qualche buon amico, la donna che amo.

Forse l’imbarazzo della mia senilità lo ripulsa per il mio modo di essere e non mi va forse di avvertirlo, mi sembra di essere diverso e che questa che oggi chiamo erroneamente vita, sia in realtà una stagione di essa, sonnecchiante, sognata, amata e desiderata, dalla quale ogni dì miracolosamente rinasco, come la fenice dalle sue stesse ceneri.

Ma lo sai Amore ?  lo è davvero sentito forte in me quel mio modo di amarti, che il più delle volte mi mette nelle condizioni d’essere allo stesso pari di un mendicante; ma la domanda in verità non è questa, è: ma tu ritieni d’essere degna di avere alla tua soglia un mendico? E’ questa la domanda per cui vale la pena l’attesa d’una risposta che mai ci sarà, e questa è un’altra storia.

La verità amore mio è che ho un mare dentro e nessuno che sappia nuotarci!

Sai, penso e sono così convinto che potendolo rifare, lo rifarei altre mille volte questo meraviglioso errore che si chiama – amare – ; amare è un miracolo allo stesso pari di un’alba o di un tramonto, che si ripete ogni giorno, e ogni giorno guardandoli non con distacco, ma come a un qualcosa di appartenenza, ti fanno pensare alla meraviglia celata agli occhi stanchi e avvezzi alle brutture visioni di un dissacrante quotidiano.

L’ amore, l’amare è un dono voluto da Dio ecco perché è un – sacrale – l’amore, ecco perché sempre verso questo ogni giorno andarci con l’animo di un bambino e non da adulto, perché sarebbe solo ed esclusivamente un incontro sessualmente più o meno soddisfacente, più o meno deludente o più o meno dissacrante.

Vedi? L’amore non può essere questo; è mia cara, una lunga scalinata che conduce al settimo cielo, una scalinata da farsi un gradino per volta per tutto il tempo della vita.

Ed io ti amo a questa maniera, forse con tanti meno che più, ma è un amore che ha in se le fragranti stagioni di un’adolescenza che mai invecchierà. E’ un ti amo dal profumo intenso della nostalgia di quello che avrei potuto darti  senza riuscirci!

Per ciò vivo ai bordi di strade che agli incroci hanno anime che continuamente si cercano, e chissà se a uno di questi incontrerò la tua anima!

Vedi amore ho sempre pensato di essere una persona strana, la più strana del mondo, ma poi quando le prime foglie si sono staccate, scoprendomi d’essere un ramo sospeso nel cielo, ho pensato che ci potrebbero essere tante così come strane persone e in mezzo a queste qualcuna proprio come me, che si sente viva e piena di difetti, nella stessa maniera in cui mi sento io ci sarà …. Per questo che ancora oggi continuo a cercarti!

Non pensare mai che non saprei amarti, pensa invece quanto in me sei mare, così onnipresente, così vera, così amabile presenza che nei miei “ no “ vive e si rinnova come fosse un giuramento d’amore, voluto e desiderato, donato ai giorni miei.

Vedi, ora con questi dubbi, con questa tua presenza-assenza, come ogni giorno aspetto un tuo si e chissà se mai giungerà; così mi ritrovo a camminare su una spiaggia deserta, scrutando l’orizzonte e il mare, potrebbe giungere qualche tuo messaggio in una bottiglia…. Quanta strana è la vita! Non fai in tempo ad innamorartene che è già quasi finita!

Così lo è la mia condizione, mentre tu sicura, viaggi e guardi il mondo da dietro un finestrino di un vagone di un treno che purtroppo follemente corre mentre tu non rendendotene conto lasci la tua vita in ogni sguardo d’indifferenza fuori da quel finestrino: la tua età!

Voglio immaginarti, e immaginare che tu sia là fuori da qualche parte e che anche tu stia cercando uno come me!

Vincenzo Calafiore

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