Economia

Pandemia devastante: cala il potere d’acquisto delle famiglie

Gli effetti della pandemia sono devastanti. Calano i consumi, il reddito e il potere d’acquisto delle famiglie. Volano la pressione fiscale, il deficit e il debito. E’ la fotografia scattata dall’Istat, da cui si evince che la situazione di crisi è ben lontana dall’essere superata. Nel quarto trimestre del 2020 il reddito è diminuito dell’1,8% rispetto al trimestre precedente. A fronte di un aumento del deflatore implicito dei consumi dello 0,2%, il potere d’acquisto è diminuito del 2,1%.

Aumenta la propensione al risparmio delle famiglie consumatrici che è stata pari al 15,2% (+0,5 punti percentuali rispetto al trimestre precedente). Tale aumento deriva da una flessione della spesa per consumi finali più sostenuta rispetto a quella registrata dal reddito disponibile lordo (-2,5% e -1,8% rispettivamente).

In leggero calo il tasso di investimento delle famiglie consumatrici che è stato pari al 5,7%, 0,1 punti percentuali più basso rispetto al trimestre precedente, a fronte di una flessione degli investimenti fissi lordi del 2,7% e della diminuzione dell’1,8% del reddito lordo disponibile. Contestualmente, è in rialzo la pressione fiscale: secondo gli ultimi dati dell’Istat, nel IV trimestre dello scorso anno è stata pari al 52,0%, in crescita di 1,3 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

E questo andamento, nonostante la riduzione delle entrate fiscali e contributive. Nel III trimestre, era al 39,3%. Il deficit/Pil nel 2020, e cioè complessivamente nei quattro trimestri dello scorso anno, vola al 9,5% in netto peggioramento rispetto all’1,6% del corrispondente periodo del 2019.

In termini di incidenza sul Pil, nel 2020 il saldo primario e il saldo corrente sono risultati negativi, pari rispettivamente al -6% (+1,8% nel 2019) e al -4,3% (+1,7% nel 2019). Solo nel IV trimestre il deficit/Pil è stato pari al 5,2%; nello stesso periodo dell’anno precedente risultava un accreditamento dell’1,9%.

Il saldo primario delle A.P. (indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato negativo, nel quarto trimestre, con un’incidenza sul Pil del -1,9% (+5,2% nel quarto trimestre del 2019), mentre il saldo corrente delle A.P. e’ stato positivo, con un’incidenza sul Pil dell’1,5% (+5,6% nel quarto trimestre del 2019).

“Come nei primi nove mesi dell’anno, l’incidenza del deficit delle Amministrazioni pubbliche sul Pil è sensibilmente aumentata in termini tendenziali per la riduzione delle entrate e per il consistente aumento delle uscite, dovuto alle misure di sostegno al reddito di famiglie e imprese”. Infine, è in netto aumento, nel 2020, il rapporto debito/Pil che sale al 155,6% mentre nel 2019 era pari al 134,6%.

Redazione

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