“ … Schiambau…. Mari ca Sali

ndrinta dui occhi niuri comu a notti!

Schiambau … comu u mari si movi

nto lettu –  Schiambau… Mare che sale

negli occhi neri come la notte!

Schiambau… come il mare si muove

nel letto…… “

                Vincenzo Calafiore ( 1912-3 )

Ho dentro di me sogni, sogni che mi rapiscono.

Ho in me le tempeste dei vent’anni, al tramonto d’una beatitudine sconfitta e decadente.

Ho la quiete della morte attesa, al lento sipario che s’alza al vuoto scena.

Ho il lento muoversi di anime dannate al rogo del piacere e condannate nei comuni luoghi di bordelli annonari.

E sono vivo! Sono vivo in questo secolo “ 1912-3 “ trafitto e trapassato da miserie alate, sacrificate su un altare di pietra argentina, tra un tango e un valzer, di letti soffici di piuma.

Sono vivo salvato da questo secolo di puttane, sono vivo per quel mare dentro che mi la scia e mi riprende da un si e un no!

Il rumore assordante del silenzio s’adorna di corone e petali di rose, il giaciglio mortale di un pensiero rubicondo e soave, nell’eterno andare tra miraggi e sospette verità celate nelle pieghe di usuale cortesia.

Ho quel libro in fondo al cuore, pieno di prati e cime odorose, disegni ammantati di un rosso autunnale sempre addosso; la seggiola impagliata,  che s’adorna di sdrucita esistenza ai bordi di un pensiero che a te dovrebbe portarmi.

Ma sono come una libreria piena di libri, una mente piena di pensieri, un corpo impaurito e tremante e il cuor mio pieno di te!

Che fare di questo soggiogato occaso?

Che fare della mia vita quando il mare mio si ritirerà lasciandosi dietro il deserto?

Oh.. sì… ho il mare dentro

Ho bisogno che tu rimanga in me come fossi mare o alba, marea.

Ho bisogno che tu resti nella mia lunga e malinconica attesa, ho bisogno di te per essere uomo!

C’è quel mio desiderio di tenerti stretta a me, nelle mie braccia assetate dei fianchi tuoi

Sono straordinarie le donne come te che hanno il mare dentro.

Ti sorprendono con una bonaccia,

ti uccidono con la tempesta

sono onde alte e spumeggianti al vento, sono emozioni,

sono silenzi e accoglienti giacigli.

Vivono di vento, di correnti, di maree, vivono di passioni.

Le donne come te, sanno stupire per le bellezze custodite nelle profondità dove vorresti viverci per sempre!!

Amarti è questo il mare! Amarti… forse è questa la forma più bella dell’amore: Amarti… ed è già un’altra vita!

Vincenzo Calafiore

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Vincenzo Calafiore

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