Ogni città possiede dei simboli e quei simboli, nel bene e nel male, contribuiscono ad “esportare” la grandezza e la storia di quella città nel resto del mondo. Anche Milano, naturalmente, non sfugge a questa regola non scritta: i due simboli principali del capoluogo meneghino hanno una storia lunghissima alle proprie spalle, spesso travagliata ma comunque memorabile. Sicuramente uno dei modi per godersi a pieno questi luoghi meravigliosi è attraverso il “turismo lento” magari con un bike tour a Milano.
Il Duomo di Milano, con il suo profilo irto di guglie, è sicuramente il monumento architettonico più famoso della città e, allo stesso tempo, il suo più grande, amato, frequentato e famoso polo spirituale. Nella Cattedrale di Milano, oggi dedicata alla Madonna, si recano ogni giorno centinaia di cittadini devoti e un numero impressionante di turisti, ansiosi di ammirare una delle più grandi e più belle chiese del mondo. Nel corso dei secoli alcuni segreti custoditi dal Duomo di Milano sono andati inevitabilmente dimenticati, altri tuttavia sono ancora patrimonio collettivo, e vale la pena di ricordarne alcuni:
Palazzo Reale è oggi uno di poli museali più importanti di Milano: a partire dal 1951 ha ospitato mostre che hanno avuto come protagonisti i più importanti esponenti dell’arte mondiale, da Picasso a Van Gogh passando per Monet e Balla. Prima di essere trasformato in museo, però, il Palazzo Reale di Milano era il centro della vita politica cittadina, il simbolo del potere dei suoi governanti. Nel corso dei secoli si alternarono nel “Palazzo del Broletto” i Visconti e gli Sforza, i francesi (che qui stabilirono la loro corte ai tempi di Luigi XII e Francesco I), gli spagnoli (che trasformarono il palazzo in una vera e propria Reggia, con tanto di teatro di corte che fu il più grande di Milano fino alla sua distruzione e alla nascita del Teatro alla Scala) e infine gli austriaci e di nuovo i francesi di Napoleone. Sotto Napoleone il palazzo assunse vari nomi fino a quello con cui è conosciuto ancora oggi: Palazzo Reale. Con l’istituzione del Regno d’Italia i Savoia, nuovi proprietari del palazzo, lo frequentarono sempre meno. Palazzo Reale perse la sua funzione civile e governativa per cominciare la sua gloriosa storia espositiva negli anni Cinquanta.
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