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Londra. La National Gallery di Londra ha acquistato Il ritrovamento di Mosè

Dopo un quarto di secolo la National Gallery ha acquistato “Il ritrovamento di Mosè” (1630) di Orazio Gentileschi (Pisa, 1563 – Londra, 1639), da allora in prestito all’istituzione di Trafalgar Square. Il museo ha annunciato di aver raccolto gli ultimi 2 milioni di sterline necessari per acquistare il capolavoro, stimato 22 milioni di sterline, ma che è stato venduto alla National Gallery al prezzo ridotto di 19,5 milioni grazie ad un accordo stipulato con la casa d’aste Sotheby’s di Londra e la London Pyms Gallery. I soldi mancanti sono stati raccolti grazie ad una sottoscrizione pubblica lanciata sui social con l’hashtag #SaveOrazio. “È un’eccezionale regalo di Natale” ha commentato il direttore della National Gallery, lo storico dell’arte italiano Gabriele Finaldi. “Ora la National Gallery metterà l’opera a disposizione per l’ammirazione delle generazioni a venire, trovando così definitivamente spazio tra le immagini identitarie della nostra collezione”. Solo un’altra opera di Orazio Gentileschi è in una collezione pubblica nel Regno Unito. Il monumentale “Il ritrovamento di Mosè” (257 x 301 cm) verrà presto trasferito nella rinnovata sala destinata al Barocca della National Gallery, che dovrebbe essere completata nell’aprile 2020, in tempo per la prima grande retrospettiva sulla figlia di Gentileschi, l’artista Artemisia Gentileschi. A luglio scorso, la National Gallery ha acquistato l’autoritratto di Artemisia come “Santa Caterina d’Alessandria” (1615-1717), per 3,6 milioni di sterline, stabilendo un nuovo record d’asta per l’artista. Il dipinto “Il ritrovamento di Mosè” fu venduto nel 1995 per 5 milioni di sterline a un’asta di Sotheby’s dalla famiglia aristocratica Howard, proprietaria di un castello nello Yorkshire, “scippandolo” alle ambizioni della National Gallery. Secondo fonti di “The Art Newspaper”, il dipinto è stato ora venduto dall’uomo d’affari britannico Graham Kirkham, che ha fatto il suo successo con la vendita di divani e sofà a marchio Dfs. Il dipinto è una delle poche opere eseguite da Orazio Gentileschi durante la residenza di 12 anni a Londra alla corte del Re Carlo I d’Inghilterra, commissionato per celebrare la nascita del futuro Carlo II e destinata ad essere esposta nella Queen’s House di Greenwich. Da quasi vent’anni l’opera è un punto di grande richiamo della sezione barocca italiana della National Gallery, esposta accanto a capolavori di artisti come Caravaggio e Guido Reni.

Redazione

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