E’ arrivata anche la sentenza della Cassazione. I giudici hanno confermato la condanna a vent’anni di reclusione per Antonio Logli. L’uomo è accusato dell’omicidio e della distruzione del cadavere della moglie Roberta Ragusa, scomparsa nel gennaio 2012 dalla sua casa di Gello, a San Giuliano Terme (Pisa) e mai più ritrovata. La Corte ha considerato inammissibile il ricorso della difesa e ha reso definitivo il verdetto emesso dalla Corte d’Assise d’Appello di Firenze nel 2018. “Sono disperato, non ho fatto nulla”, ha dichiarato l’uomo in lacrime. “Non è giusto, non ho fatto niente, non capisco perché”, ha detto ancora Logli quando ha appreso la notizia dai suoi legali. L’uomo ha atteso la sentenza in una località segreta di Pisa insieme alla figlia minore e all’ex amante e ora nuova compagna di vita Sara Calzolaio. “Non è giusto, non è giusto”, ha ripetuto disperata quest’ultima. Nella villetta di famiglia a Gello, invece, ad attendere il verdetto della Corte c’erano il figlio maggiore e i genitori di Logli. L’uomo si è costituito ed è stato portato nel carcere livornese della Sughere per espiare la pena. Alla lettura della sentenza, i parenti di Roberta Ragusa sono scoppiati in lacrime. “Finalmente si smetterà di dire che mia cugina era in giro a divertirsi. Mia cugina è morta, lo ha detto anche la Cassazione. Giustizia è fatta” ha affermato commossa Maria Ragusa.
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