Due visioni dell’Italia. Matteo Salvini pensa a detassare le imprese per creare più occupazione e benessere. I grillini puntano ad elargire regalie elettorali (reddito di cittadinanza). Di Maio pensa a fare il manettaro, Salvini parla di legittima difesa. I grillini chiedono un referendum senza quorum, la Lega guarda a come sviluppare le infrastrutture. Due Italie che stranamente si trovano insieme al Governo. Da un lato il libro dei sogni, dall’altro proposte concrete. Sempre più italiani si chiedono quando Matteo Salvini deciderà di staccare la spina e cancellare questa nefasta esperienza dei grillini a Palazzo Chigi. L’ultima proposta riguarda i referendum. “Condivido con Salvini che i cittadini vadano coinvolti nei processi decisionali. Detto questo, sulle riforme costituzionali la centralità spetta al Parlamento e non al Governo. Saranno quindi le Camere, non il ministro Salvini né il ministro Fraccaro, a deliberare in merito al quorum per il referendum propositivo”. E’ la risposta del ministro per i Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro, al vicepremier Salvini che sul tema aveva espresso dubbi. Il leader della Lega ha però spiegato in modo elementare che non si può permettere a dieci persone di decidere per milioni di italiani. Nei referendum c’è e dovrà esserci il quorum!
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