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Lo smart working, utile anche per ridurre il traffico

In un mondo in cui la versatilità e il lavoro sono divenuti sempre più mobili si è affermato con successo lo smart working, tecnicamente il lavoro agile ovvero quello privo di vincoli di durata, orario o spazio. In Italia la legge n. 81/2017 regola questa tipologia di lavoro tra dipendente e datore, favorendo la produttività in ambo i lati. Si tratta in sostanza, come afferma il portale lavoridacasa.eu, di una collaborazione che può essere svolta anche a distanza grazie all’utilizzo delle tecnologie, niente ufficio e niente obblighi di orari, con la possibilità quindi di dividere e gestire il proprio tempo in modo ottimale, dimezzando per il datore di lavoro i costi. Le aziende hanno compreso quanto stava accadendo e hanno accompagnato questo cambiamento. Lo smart working solo in Italia nel 2017 ha avuto una crescita del 14%, in Europa uno dei pionieri assoluti è stata l’Olanda mentre nel mondo la scelta top ricade sugli Stati Uniti che puntano tutto sulla flessibilità. Ovviamente questa tipologia di lavoro non può essere attuata per tutti i tipi di professione, c’è in molti casi la necessità di presenziare fisicamente sul posto o comunque di lavorare in piena sincronia con gli altri dipendenti. Lo smart working è però ideale per quei lavori in cui c’è possibilità di autogestione e indipendenza. Avere tempo libero, poter gestire il proprio orario di lavoro è il sogno di tutti ma ovviamente ci sono anche in questo caso pro e conto: se da un lato c’è la flessibilità, il risparmio per il datore, una qualità della vita migliore e meno stress ci sono degli aspetti negativi, innanzitutto privarsi di lavorare fisicamente in team con gli altri, essere soli, non avere il diretto controllo di un capo e spesso difficoltà di concentrazione (molti lavorano in casa e quindi non c’è più divisione tra sfera privata e lavorativa). Per lo smart working la tecnologia è la via fondamentale il che vuol dire essere sempre smart ed essere abili comunicatori. Questa proposta potrebbe essere una valida soluzione per tutte le città Italiane e in particolare per liberare le strade di Genova quindi abbattere il sovraffollamento inutile della città. Il comune quindi ha accelerato questo passaggio soprattutto dopo il crollo del ponte Morandi. Saranno 500 i dipendenti che potranno lavorare da casa per ben 4 giorni al mese, una decisione che segue quella già presa da molte aziende sul territorio che seguono questa direzione. Uno dei vantaggi più importanti è la possibilità di ridurre l’inquinamento e la quantità di Co2, infatti se si considera un solo lavoratore che risparmia un’ora a settimana di spostamenti, produce in meno in un anno 40 ore il che vuol dire una riduzione di Co2 pari a 135 kg nell’anno. Uno smart worker è un lavoratore però a tutti gli effetti, il che vuol dire sia farsi rispettare e avere cura dei propri spazi liberi e sia studiare una serie di accorgimenti per vivere effettivamente meglio. Questo vuol dire ad esempio non lavorare a casa, dividere l’ambiente lavorativo da quello familiare, scegliere un posto diverso anche un coworking è utile anche per concentrarsi ed evitare distrazioni. Ricordare ad un certo punto di disconnettersi è la scelta più sensata, bisogna comunque avere padronanza del proprio tempo, sempre.

Redazione

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