Aveva perso il lavoro da saldatore. La disoccupazione aveva causato problemi economici alla famiglia ed una depressione con sbalzi d’umore. Ci sarebbero queste tensioni alla base della tragedia di Cupramontana.
Besart Imeri, macedone di 25 anni, ha ammesso di avere ucciso il figlioletto Hamid, 5 anni, strozzato davanti casa sul sedile posteriore della sua Toyota Yaris. Nel corso di un interrogatorio fiume lo straniero ha raccontato l’accaduto. All’arrivo del suo legale, Besart si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Per capire il movente, è stata ascoltata in ospedale a Jesi, dov’è stata ricoverata, la moglie connazionale di 24 anni, incinta al settimo mese, da cui l’uomo ha avuto anche un altro figlio piccolo.
La Procura di Ancona procede per omicidio volontario aggravato dai vincoli di parentela, ma non esclude che vi siano le turbe psichiche all’origine della furia del giovane padre. L’avvocato difensore Raffaele Sebastianelli non esclude di richiedere perizie specifiche. La convalida del fermo per il ventenne si terrà la mattina del 7 gennaio davanti al gip. Il pm Valentina Bavai non ha contestato la premeditazione.
Parlamento e Consiglio europeo hanno raggiunto un'intesa per contrastare l'impunità degli automobilisti che commettono infrazioni…
Associazioni e cittadini insieme per lanciare idee e proposte: al via il percorso partecipativo per…
La difesa del Governatore Toti punta a "smontare" le accuse deflagrate a poche settimane dalle…
Crimini di guerra? Sarà la storia a giudicare l'operato dello Stato ebraico contro il Popolo…
Dall’11 al 18 maggio si terrà la sesta edizione della Expo d'Arte Contemporanea “Riflessi e…
“Costruiamo un ponte culturale con i Paesi dei nostri emigrati" di Anna Crisante PRETORO…