Cosenza calcio. Denis Bergamini è stato strangolato

Non è stato un suicidio. Il calciatore Denis Bergamini è stato ucciso con una sciarpa di lana, strangolato da più persone. Lo riferisce la stampa calabrese anticipando l’esito della perizia sui resti del giocatore del Cosenza morto il 18 novembre 1989 a soli 27 anni. I familiari del ventenne non hanno mai creduto al suicidio. “È morto soffocato senza se e senza ma, io lo sapevo già, finalmente ora tutti conoscono la verità”. E’ quanto scrive in un post su Facebook la sorella Donata Bergamini che chiede giustizia per un delitto rimasto senza colpevoli. Il caso fu archiviato come un gesto volontario da parte del calciatore bruzio.

Denis Bergamini venne trovato lungo la statale 106. Era stato investito da un tir che gli era passato due volte sul corpo, prima in avanti, poi in retromarcia. A luglio è stata riaperta l’inchiesta da parte di Eugenio Facciolla, procuratore di Castrovillari, che ha disposto la riesumazione del cadavere. Il brillante atleta di 27 anni non si è tolto la vita facendosi investire. Sarebbe stato assassinato, per l’esattezza strangolato. In seguito il corpo sarebbe stato trasportato lungo la SS 106 dove un tir gli è passato sopra per ben due volte. Sul registro degli indagati al momento figurano iscritti con l’accusa di omicidio l’ex fidanzata Isabella Internò e il camionista che lo travolse. L’inchiesta potrebbe allargarsi e – si spera – portare alla risoluzione di uno dei tanti misteri dell’Italia, una di quelle questioni irrisolte che sta a cuore non solo ai familiari del ragazzo ma anche e soprattutto alla tifoseria bruzia che non ha mai dimenticato Bergamini e che ha sempre chiesto verità e giustizia.

Sono trascorsi 28 lunghi anni anni ma sembra ieri quando le immagini della statale Jonica a Roseto Capo Spulico fecero il giro del mondo. Isabella Internò ripete che il 18 novembre 1989 vide l’ex fidanzato lanciarsi sotto un camion. Il centrocampista di Boccaleone avrebbe fermato la Maserati lanciandosi sotto il camion di mandarini. La donna è indagata per l’omicidio premeditato aggravato da crudeltà e futili motivi, in concorso con Raffaele Pisano, il conducente del camion. Ci sarebbe anche la presenza di un super testimone (ascoltato dagli inquirenti) che avrebbe visto momenti determinanti della scena. I vestiti che il ferrarese indossava quel giorno sarebbero spariti. Alla sorella Donata riferirono che vennero gettati in un inceneritore. L’unica cosa che rimase furono le scarpe conservate da un magazziniere.

Redazione

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