A Milano l’antologica dedicata al genovese Luca Vitone

La tredicesima giornata del Contemporaneo dedicata all’arte italiana, al PAC Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano, è l’occasione per la presentazione di “Io, Luca Vitone”, la prima ampia antologica dedicata alla produzione dell’artista nato a Genova nel 1964 e oggi residente a Berlino. La mostra è stata promossa da Comune di Milano – Cultura e prodotta dal PAC di Milano con Silvana Editoriale in collaborazione con i chiostri di Sant’Eustorgio e con il museo del Novecento. L’antologica è a cura di Luca Lo Pinto e Diego Sileo.

La mostra si potrà visitare gratuitamente nelle tre sedi per tutta la giornata odierna, con appuntamento speciale nel giardino PAC-GAM alle 17 insieme al gruppo di cantori genovese La Squadra. La mostra al PAC attraversa trent’anni di carriera artistica di Luca Vitone, riunendo per la prima volta i suoi progetti più significativi. Il suo lavoro esplora i modi in cui i luoghi costruiscono la loro identità attraverso la cultura: arte, musica, architettura, politica e minoranze etniche.

Modulandosi sull’architettura dello spazio, l’allestimento al PAC trasforma lo spazio fisico in un palinsesto attraverso cui mostrare i suoi lavori: tra questi “Souvenir d’Italie” (2010) che ricorda i 959 iscritti alla loggia massonica della P2; “Nulla da dire solo da essere” (2004) in cui su ventuno bandiere appese nel vuoto si trovano citazioni ricamate che provengono dall’ambito del pensiero libertario, attraverso cui Vitone combina l’iconografia del movimento anarchico con quella delle popolazioni Rom e Sinti; “Imperium” (2014) realizzato da una componente olfattiva e da una componente pittorico-monocromatica; l’autobiografico “Ultimo viaggio” (2005), che racconta il viaggio da Genova al Golfo Persico percorso da Vitone con la famiglia nell’estate del 1977, e l’opera “Corteggiamento” (2003-2004) nella sua versione integrale con tutte e nove le sculture musicali dedicate alle muse. Per l’occasione l’artista realizza anche due lavori site specific legati all’architettura del PAC: nel primo ricopre interamente il pavimento con una planimetria in scala 1:1, riedizione di un’opera del 1998 qui ricontestualizzata; nel secondo, Stanze (PAC,) crea una nuove versione dei suoi lavori realizzati con la polvere, Imperium (Räume), tinteggiando le pareti del Padiglione con un acquarello ottenuto a partire dalle polveri raccolte nei suoi ambienti.

Redazione

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